(AGI) – Roma, 22 feb. – “L’UDC e’ tranquillo per due motivi: da un lato perche’ l’UDC e’ un partito all’opposizione da due legislature, dall’altro perche’ Casini, dall’estate del 2010 aveva gia’ ipotizzato un Governo di larghe intese, poi si e’ arrivati al Governo tecnico, pero’ l’intuizione iniziale era stata di Casini”. Queste le parole di Paola Binetti (UDC) a Tgcom24. Per questo motivo l’UDC presta al Governo Monti “una fidelizzazione costruttiva che non esclude, pero’, l’espressione di dissenso, in alcuni casi, pur essendone un sostenitore. Pensiamo a un Monti anche dopo, nel senso che confidiamo in una cultura politica nella quale la differenza tra gli schieramenti sia basata sul dialogo, ma a dominare devono essere sempre la serieta’ e la competenza. Monti sta interpretando in questo momento la figura del capo del Governo severo, esigente e rigoroso ma giusto”. E sulle polemiche legate alla questione dell’art. 18, la deputata UDC ha detto: “e’ una parte del problema. Il problema serio e’ rappresentato da uno stallo spaventoso del mondo del lavoro e da un livello di poverta’ elevatissimo. Di politiche positive per lo sviluppo abbiamo parlato, ma ancora non ne abbiamo viste. Solo cosi’ possiamo creare opportunita’ di lavoro per i giovani”.