PALERMO (ITALPRESS) – “La decisione della giunta regionale di impugnare il decreto ‘Salva Italia’ dinnanzi alla Consulta, recita un copione gia’ tristemente visto”.
Lo dice Gianpiero D’Alia, presidente dei senatori dell’Udc e coordinatore siciliano, che ne spiega anche i motivi: “Secondo la giunta, infatti, il decreto violerebbe le prerogative proprie della Regione e, tra le norme impugnate, ci sono anche l’Imu e la riduzione dei trasferimenti ai Comuni dell’Isola, per i quali la Sicilia si troverebbe a dover far fronte senza introiti compensativi”. “La Corte Costituzionale – aggiunge D’Alia – ha sempre pero’ respinto i ricorsi che la Regione Sicilia ha proposto in base al ‘conflitto di attribuzioni’ ed in ordine all’applicabilita’ degli articoli 36 e 37 dello Statuto della Regione, quelli che riguardano l’autonomia siciliana in fatto di tributi e redditi”.
“Tutto cio’ – prosegue D’Alia – non credo sfugga al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tantomeno agli insigni giuristi che ha all’interno della squadra di governo. E’ piu’ probabile, invece, che si tratti dell’ennesimo disperato tentativo per reperire fondi con i quali tentare di chiudere il bilancio, che non e’ nelle condizioni di poter essere approvato e rischia la dichiarazione di dissesto finanziario con le relative sanzioni per il mancato rispetto del piano di rientro del disavanzo sanitario”.
“E non e’ forse un caso che l’unico argomento trattato con il governo nazionale – conclude il coordinatore regionale – sia proprio quello dell’abbattimento della compartecipazione regionale al fondo sanitario, dall’attuale 49,11% al 42,50%”.