Sanita’: Binetti presenta mozione per rilanciare medicina di genere

(ASCA) – Roma, 12 mar – Rilanciare la medicina di genere ‘nuova prospettiva per il futuro della salute. Un’area di ricerca che indaga sulle relazioni tra l’appartenenza al genere sessuale e l’efficacia delle terapie nel trattamento di determinate patologie che si propone come obiettivo quello di giungere a garantire a ogni individuo, maschio o femmina, la terapia piu’ adeguata’. Con questo obeittivo Paola Binetti (Udc) presenta oggi una mozione alla Camera. ‘Concentrarsi ed investire sulla medicina di genere – spiega – e’ un modo per dare concretezza al concetto di centralita’ del paziente nella ricerca e messa a punto di trattamenti efficaci e innovativi per la tutela della salute; la cura personalizzata e’ uno degli obiettivi della medicina del terzo millennio, che necessariamente deve considerare le categorie di pazienti prima di arrivare alla singola persona’. In particolare ‘e’ necessario un maggior impegno nel curare le malattie delle donne e nell’organizzare la sanita’ con un approccio piu’ ‘femminile”. Nella mozione si impegna il governo ‘a incentivare un nuovo approccio scientifico al genere, che si traduca in una ricerca biomedica sempre piu’ capace di indagare la complessita’ biologica della differenza di sesso; a garantire per quanto di competenza la necessaria attenzione alla differenza con cui i due generi sono interpretati nell’organizzazione sanitaria, per evitare diseguaglianze che ricadono sulla sofferenza dell’individuo e sui costi della sanita’; ad avviare campagne di sensibilizzazione organizzate a livello nazionale in collaborazione con tutte le regioni e atte a diffondere i benefici della medicina di genere in grado di rendere possibile la somministrazione di terapie che rispondano, nel modo piu’ adatto, alle diverse esigenze di uomini e donne; a promuovere l’inserimento, all’interno dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione, della ‘medicina di genere’; a promuovere, nell’ambito del servizio sanitario nazionale, l’istituzione di adeguate strutture medico-scientifiche atte a garantire le peculiarita’, nelle condizioni di salute e nel relativo trattamento, delle donne e degli uomini, nel rispetto delle specifiche esigenze e necessita’, abbattendo le barriere che impediscono la riduzione degli ostacoli all’uguaglianza di genere nell’erogazione dei servizi’.










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