(ASCA) – Roma, 18 apr – ‘Noi non abbiamo lingotti o diamanti da restituire’: cosi’ il leader Udc Pier Ferdinando Casini ha risposto con una battuta a chi, in una conferenza stampa, gli chiedeva se fosse favorevole a restituire la terza tranche del finanziamento pubblico ai partiti.
Casini, dopo avere invitato a rivolgersi a chi ha lingotti e diamanti, ha spiegato che non tutti i partiti hanno dei fondi investiti e addirittura c’e’ il caso frequente di chi i finanziamenti se li e’ gia’ fatti anticipare dalle banche.
‘Io -ha detto- non avrei potuto fare la campagna elettorale senza l’anticipo della banca e sono soldi che dobbiamo restituire’.
Per quanto riguarda il futuro, Casini ha affermato che ‘bisogna agire su tre versanti. Primo, controlli rigidi, trasparenti cosi’ come prevede l’iniziativa di Alfano, Bersani e il sottoscritto. Secondo, andare a scemare col contributo pubblico ai partiti e, terzo, sostituzione con le contribuzioni volontarie e fiscalizzate da parte dei cittadini. Io -ha proseguito- sposo in pieno la proposta del prof. Capaldo che e’ stata presentata per iniziativa popolare con le firme dei cittadini. Credo che possa essere la risposta al discredito della politica con il sacrificio che i partiti devono essere disponibili a fare a partire dalla dicussione concreta di questa proposta in parlamento’.
Quella di Capaldo, ha sottolineato Casini ‘e’ una proposta seria e il resto e’ demagogia. Che poi qualcuno si voglia rifare una verginita’ essendo il piu’ demagogo o il piu’ populista fra i populisti questo fa parte delle bassezze della vita. Pero’ chi gioca sul populismo alla fine trovera’ uno piu’ populista di lui’.