Roma: Smedile, rafforzando applicazione tassa soggiorno incassi per 100 mln

Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “Il turismo rappresenta per Roma una risorsa importantissima sulla quale l’amministrazione dovrebbe puntare una maggiore attenzione per il reperimento di importanti liquidita’ di bilancio senza dover gravare sempre e solo sulle tasche dei romani.

Con l’introduzione nei mesi scorsi del contributo di soggiorno, Roma Capitale prevedeva di poter far entrare nelle casse comunali circa 70/80 milioni di euro. Una stima al ribasso che nella realta’ ha visto incassare appena 45 milioni di euro, poco piu’ della meta’. E’ evidente che il meccanismo attuale di riscossione richiede delle serie modifiche tecniche, degli interventi di tipo regolamentare e di applicazione delle norme gia’ esistenti che a regime consentirebbero in introito annuo superiore ad una stima di oltre 100 milioni di euro, provenienti direttamente dal turista in visita a Roma e assolutamente non a carico dei cittadini romani residenti”. Lo afferma in una nota Francesco Smedile, consigliere UDC di Roma Capitale e presidente della Commissione Riforme Istituzionali per Roma Capitale.

“Senza stravolgere – prosegue Smedile – l’impianto dell’attuale normativa vigente infatti sarebbe sufficiente operare adeguamenti sull’attuale sistema di contributi giornalieri, con un aumento della quota giornaliera in modo proporzionale alla distanza dal Centro Storico, dai 0,5 euro della periferia fino ai 2 euro nel Centro Storico, utilizzando il coefficiente di applicazione differenziata gia’ previsto nel regolamento”.

“Ma soprattutto dovrebbe cambiare il sistema di riscossione del contributo stesso – precisa Smedile – trasformando il gestore delle strutture ricettive in sostituto d’imposta ed affidando allo stesso non solo la responsabilita’ della riscossione, ma anche del successivo versamento all’erario comunale. Una soluzione che garantirebbe la corretta applicazione del contributo di soggiorno e, soprattutto, la certezza che lo stesso venga versato e non evaso, costituendo una liquidita’ certa e affidabile per le casse capitoline”.

“Dopotutto – conclude Smedile – chiedere che il turista contribuisca con un giusto contributo al mantenimento della citta’ non e’ una proposta surreale. Gli oltre 30 milioni di turisti che ogni anno visitano la Citta’ Eterna vivono, utilizzano e consumano i servizi presenti a Roma, lasciandone poi sulle spalle della collettivita’ i relativi costi. Credo che sia giusto e rispettoso verso i citadini che questa situazione si capovolga il prima possibile e che non siano sempre i romani a dover pagare”.










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