Roma, 6 mag. (Adnkronos) – ‘E’ evidente che viviamo una crisi della democrazia italiana, che rischia di cadere vittima della corruzione delle classi dirigenti, della rottura della fiducia tra le classi dirigenti e il popolo e dei demagoghi. Non e’ la prima volta che succede, c’e’ un clima da diciannovismo, vedo forti analogie che il periodo 1919-1922 del secolo scorso’.
Rocco Buttiglione con l’Adnkronos ‘legge’ cosi’ le ultime prese di posizione che percorrono il mondo cattolico, dal cardinal Angelo Bagnasco al ministro della cooperazione Andrea Riccardi fino alle Acli di Andrea Olivero.
Insomma, siamo a un passo dal punto di non ritorno, come nel periodo che precedette il ventennio fascista. ‘Allora -ricorda il presidente dell’Udc- don Sturzo fondo’ il partito popolare, ma lo fece troppo tardi. Lo avesse fatto prima avremmo evitato tante tragedie’ come il fascismo e la guerra. ‘Adesso -avverte Buttiglione- dobbiamo fare qualcosa del genere, prima che la crisi si aggravi’. Nei movimenti e nelle associazioni cattoliche’ c’e’ questa consapevolezza, spiega il vicepresidente della Camera. E’ necessario che ‘arrivi una risposta e deve essere un risposta politica. Siamo ancora in tempo se ci diamo dentro’.
‘Lo spirito e la voglia di uscire da questa crisi deve venire innanzitutto fuori dai partiti’, ma ‘anche la politica deve fare la sua parte’, spiega Buttiglione. ‘Serve un partito nuovo’, dice ancora Buttiglione , non per creare ‘un blocco cattolico’, ma ‘un punto di riferimento per dialogare con altri per un programma di risorgimento’. Quanto alle critiche mosse dalla Cei all’azione del governo, Buttiglione replica: ‘Il paese soffre e Bagnasco si fa interprete di questa sofferenza… Le misure prese dal governo sono dolorose, ma si tratta di un’operazione chirurgica indispensabile, resa necessaria da chi e’ venuto prima di Monti. Il governo Berlusconi si e’ comportato come il padre che regala ai figli la bicicletta ma poi non ha i soldi per il pane…’.