Governo: Cesa, da irresponsabili dare spallata a Monti

Bruxelles, 9 mag. – (Adnkronos) – ‘In questo momento e’ da irresponsabili dare una spallata al governo Monti’. Lo ha dichiarato il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa dal Parlamento europeo a Bruxelles dove si trova per una serie di incontri con gli eurodeputati italiani e i responsabili del Ppe.

‘Non c’e’ alternativa al governo Monti’, ha ancora sottolineato Cesa invitando a ‘dare una mano’ all’esecutivo tecnico non solo da parte dei partiti italiani ma ‘anche dall’Europa’, ricordando che pochi mesi fa la situazione dell’Italia si stava avvicinando a quella della Grecia.

“Se dovessimo tentennare nel dare il nostro sostegno al governo Monti faremmo un gravissimo errore soprattutto per l’Italia e gli italiani”, ha ammonito Cesa, invitando a sostenere l’esecutivo tecnico “in tutti i sensi”. Questo, ha riconosciuto il segretario dell’Udc, ha dovuto prendere “misure impopolari che incidono sulla vita degli italiani”, come per esempio l’Imu, ma “forse ce le saremmo potute evitare” se fossero stati presi provvedimenti adeguati “anni fa”.

Ora, pero’, bisogna “passare alla fase due”, ovvero quella dello “sviluppo”, ma per questo serve un intervento deciso da parte dell’Ue e la costituzione di un fronte comune con Paesi come Francia e Spagna per sbloccare la Germania sul fronte delle iniziative a favore della crescita. Servono, ha elencato Cesa parlando con i giornalisti a Bruxelles, “misure concrete” a sostegno delle imprese e delle famiglie, che le “banche riaprano i cordoni della borsa”, ma anche che l’Ue, in particolare la Commissione, “faccia cose concrete”, come il rifinanziamento della Bei e l’istituzione di project bond per le infrastrutture, che sono “indispensabili”.

Ma, soprattutto, nel passaggio dalla fase dell’austerita’ a quella dello sviluppo, ha sottolineato Cesa, “bisogna fare fronte comune con tutti i grandi paesi europei”, in particolare “con Spagna e Francia”, cosi’ “penso che la cancelliera tedesca Angela Merkel capira’ che bisogna pensare alla crescita e dare una risposta concreta all’antipolitica” che sta soffiando sui paesi europei.










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