(9Colonne) Roma, 1 giu – “La vera questione è che chi ha fatto arrivare fuori i documenti, non lo ha fatto per amore della Chiesa, non è né Tettamanzi né Scola, né d’altro canto Bertone. Non sono i protagonisti di un giusto, lecito, scontro di opinioni, ma è qualcun’altro, che persegue due scopi: creare un polverone per evitare che si arrivi a risanare situazioni di corruzione interna, che probabilmente ci sono. Il secondo scopo è fornire strumenti per influenzare la Chiesa dall’esterno e poterla condizionare”. Così Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc, parlando della bufera che ha investito il Vaticano ad Agorà, su Rai Tre. “La Chiesa – prosegue Buttiglione – non è divisa, semmai è divisa la Curia. Mettiamo che alcuni cardinali siano contro Bertone, è fisiologico nella vita della Chiesa, non c’è nessuno scandalo in questo: opinioni diverse sul modo di risanare situazioni di corruzione interne alla curia. Monsignor Viganò non è stato condannato, il giudizio è stato questo: ha individuato problemi veri, ha proceduto in modo avventato, non ha torto, non ha neanche ragione, lo mandiamo in una posizione molto rivela tante, la più importante nella struttura. È un ‘promoveatur ut amoveatur’? Sì.
Però intendiamo continuare l’opera di pulizia con metodi meno drastici. Questo è quello che risulta dagli atti”. “Il pericolo – aggiunge Buttiglione – è quando la politica mondana cerca di strumentalizzare la Chiesa”.