Corruzione: Mantini, errore fiducia su norma condannati

(AGI) – Roma, 7 giu. – Il governo “commette un errore se pone la fiducia sull’articolo 10 del ddl corruzione”. Lo dice chiaro il responsabile riforme dell’Udc, Pierluigi Mantini, che spiega: si assumerebbe cosi’ la responsabilita’ del rinvio delle norme sull’incompatibilita’ dei condannati e si arrogherebbe una materia di competenza strettamente parlamentare”.

L’articolo 10 del ddl delega il governo a disciplinare le norme sulla incompatibilita’ a sedere in parlamento per i condannati. Si e’ arrichhito durante l’esame parlamentare della possibilita’ di non aspettare i tempi della delega. Un emendamento riformulato dallo stesso Mantini e fatto proprio dalla relatrice del provvedimento, Iole Santelli, prevede che “si applica il regime di incandidabilita’ ai candidati alle elezioni per il Parlamento nazionale, che hanno riportato condanna definitiva” per reati gravissimi ( mafia, spaccio, terrorismo, traffico d’armi…) e per quelli contro la pubblica amministrazione.

La prima proposta dell’Udc includeva tutti i condannati, anche quelli per reati dolosi, con sentenza definitiva, e pena superiore ai due anni.










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