Roma, 07 GIU (il Velino/AGV) – “A leggere i comunicati stampa di questi giorni sui rifiuti viene quasi da ridere, soprattutto perche’ sembra che siano tutti contro l’individuazione del sito di Pian dell’Olmo, paradossalmente anche quelli che non hanno detto una parola quando era ancora in campo l’ipotesi di Quadro Alto, che insiste sulla stessa identica area. L’impressione e’ che s’indossi con troppa disinvoltura la veste del censore quando si toccano territori di maggior ‘pregio’ politico per la propria fazione, o che si giochi a rimpiattino anche all’interno delle stesse forze politiche dove qualcuno assume il ruolo pro e qualcuno il ruolo contro. La preoccupazione e’ che nessuno sembra volersi assumere la responsabilita’ politica di una scelta, che dovrebbe pero’ essere dettata principalmente da valutazioni di carattere tecnico, economico, e sanitario. L’elenco dei siti possibili e’ ormai noto a tutti e probabilmente tutti si sono fatti un’idea di quale o quali siti siano piu’ o meno idonei anche non volendo leggere quanto il ministro Clini ha messo nero su bianco”. Lo dichiara Pietro Sbardella consigliere Udc della Regione Lazio. “Ovviamente l’Udc ha espresso piu’ volte l’opinione che i rifiuti di Roma dovessero rimanere a Roma, cosi’ come vari esponenti del mio partito anche in tempi non sospetti hanno espresso l’opinione su quale sito sembrasse piu’ idoneo di altri per una serie di valutazioni obiettivamente condivisibili. Ma sono convinto che il commissario Sottile ha tutti gli strumenti per fare valutazioni piu’ accurate e mi auguro anche scelte piu’ consapevoli. A questo punto mi preme ribadire che le perplessita’ sul sito di Pian dell’Olmo sono quasi le stesse che avevo sul sito di Quadro Alto, e cosi’ come le espressi al prefetto Pecoraro in audizione in commissione Ambiente tornero’ ad esprimerle al commissario Sottile se e quando verra’ a sua volta in audizione. Dobbiamo comprendere il criterio della scelta a cominciare dalla sussistenza o meno di vincoli. Dobbiamo inoltre chiarire quanto serve per mettere in sicurezza il sito da un punto di vista ambientale e soprattutto quanto costera’ e chi mettera’ i soldi. Spero di essere smentito, ma continuo a credere che la scelta non abbia senso e che i costi per l’eventuale messa in sicurezza siano assolutamente spropositati per una discarica che deve essere temporanea. Perche’ ovviamente, quale che sia il sito, dobbiamo pretendere con forza che, come previsto, sia temporaneo e che non vi finisca nemmeno un grammo di rifiuti non trattati”.