(AGI) – Roma, 19 giu. – L’Udc ha depositato alla Camera una mozione che impegna il governo “ad attivare un tavolo tecnico” per risolvere la situazione “delle circa 60 mila famiglie, di cui 40 mila solo a Roma, che alloggiano negli immobili di proprieta’ degli enti previdenziali privatizzati”, prevedendo una “sospensione immediata delle procedure di sfratto in corso e una moratoria degli aumenti dei canoni o dei prezzi di vendita”.
– “A seguito della privatizzazione di numerosi enti previdenziali pubblici (Enpaia, Enasarco, Enpam, Enpaf, Enpav, Fimit, Cassa Forense e altri) – si legge nel testo della mozione, firmata dal deputato Armando Dionisi e da altri 11 parlamentari Udc tra cui il segretario Lorenzo Cesa – venivano fissati, quali termini di riferimento per la determinazione del prezzo degli immobili pubblici oggetto di cartolarizzazione e di locazione, i valori di mercato rilevati nel mese di ottobre 2001”.
“Per effetto di una discussa norma di interpretazione autentica – spiegano i deputati Udc – l’obbligo di vendita e di fissazione di canoni di affitto ai valori del 2001 e’ stato disapplicato. L’assenza del vincolo di applicare tariffe calmierate ha prodotto un aumento dei canoni di locazione dall’80 al 100%, insostenibile per moltissimi degli inquilini”.
“L’utenza interessata da questi rincari – spiegano i parlamentari Udc – e’ composta in prevalenza da soggetti anziani, pensionati, monoreddito, disabili e varie categorie disagiate, per le quali gli aumenti rappresenterebbero l’anticamera certa dello sfratto”. “Serve l’intervento del governo – conclude Dionisi – per scongiurare una vera e propria emergenza sociale. Alle persone che manifestano in queste ore la nostra vicinanza non solo ideale ma concreta in Parlamento”.