Signor Presidente, nell’illustrare questo mio ordine del giorno, vorrei recuperare gli argomenti che abbiamo affrontato e che ho posto anche con forza nella seduta di ieri per quanto riguarda la delega del Presidente del Consiglio dei ministri e il tipo di delega. Infatti, proprio nella seduta di ieri, facevo riferimento all’aspetto della delega e al ruolo del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro delegato o del sottosegretario, che credo siano fondamentali.
Avere previsto la delega a un Ministro con portafoglio, oppure al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, segretario del Consiglio dei ministri, significa, a mio avviso, introdurre ciò che noi avevamo – anche con forza e soprattutto con una serie di ragionamenti – eliminato dal testo originario del Governo, che prevedeva la titolarità del coordinamento al Presidente del Consiglio dei ministri, la delega al Ministro dell’interno oppure al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Si parla di Ministro delegato con portafoglio e credo sia un dato inusuale, perché in effetti sostanzialmente ritorna, e di fatto viene ad essere introdotto, il ruolo del Ministro dell’interno. Non abbiamo qualcosa in contrario nei confronti del Ministro dell’interno, ma abbiamo detto più volte che il coordinamento può essere fatto unicamente, a mio avviso, dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro senza portafoglio o da un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ad hoc con questo incarico. Infatti, credo che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri abbia una miriade di incombenze, per cui di fatto sostanzialmente se c’è questo reticolato di responsabilità, la sostanziale titolarità della gestione viene ad essere assunta dal capo del dipartimento. Per questo, lo sforzo di riproporre o di reintrodurre la figura di un responsabile politico, che era stato fatto nella rivisitazione della legge n. 225 del 1992,,viene di fatto vanificato.
Voglio dire che stimo moltissimo l’attuale Ministro dell’interno – e non parliamo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, segretario del Consiglio dei Ministri, che oltretutto è un mio carissimo amico – ma qui non si parla delle persone, si parla dei ruoli e, se vogliamo parlare del Ministro dell’interno, credo che dare la delega al Ministro dell’interno sia un qualcosa, a mio avviso, di articolato, complesso e defatigante. Ciò visto e considerato che il Ministro dell’interno ha una sua competenza per una parte di forze e soprattutto di strutture che sono impiegate nella Protezione civile (parlo dei vigili del fuoco). Già abbiamo avuto sempre una qualche confusione tra il ruolo del Dipartimento della Protezione civile, che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e il Ministero dell’interno.
Per cui questo dato non funziona. Lo voglio dire, signor Presidente: il Governo, che ha insistito su questo aspetto, di fatto ha eliminato una parte fondamentale su cui le Commissioni riunite si erano confrontate. Per questo motivo – mi rivolgo, signor Presidente, con il suo permesso agli stimatissimi rappresentanti del Governo -, ho presentato un ordine del giorno per chiedere almeno di limitare la delega dal Presidente del Consiglio al massimo ad un Ministro senza portafoglio o al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, anche se mi rendo conto di quali possano essere le incombenze del Presidente del Consiglio dei ministri.
Quindi, tutto questo – e ho concluso, signor Presidente – si accompagna, per quanto mi riguarda, anche ad un auspicio, che io faccio con forza, affinché nell’altro ramo del Parlamento possa essere recuperata questa parte, anche perché il relatore Salvatore Margiotta, ieri, in un suo intervento abbastanza apprezzato, per quanto mi riguarda, parlava di Protezione civile che rimane ancorata chiaramente e saldamente alla Presidenza del Consiglio. Allora, se rimane saldamente ancorata alla Presidenza del Consiglio, ecco il motivo della mia richiesta e della mia sollecitazione, che faccio attraverso il mio ordine del giorno n. 9/5203-A/11.
Onorevole Tassone, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/5203/11, accettato dal Governo, purché riformulato?
Signor Presidente, accolgo la riformulazione proposta dal Governo, anche perché va nel senso indicato nel mio ordine del giorno, anche se il mio ordine del giorno prende atto dell’approvazione di una norma verso la quale ho espresso molte riserve e quindi contrarietà. Mi meraviglia come il Governo, e ovviamente i colleghi, non si siano accorti che passando quella norma con quel tipo di delega, di fatto e sostanzialmente cade l’impianto su cui si regge questo disegno di legge di conversione di un decreto-legge. Infatti cade di fatto. Pertanto va bene questo ordine del giorno così riformulato, che dà una maggiore forza alla Presidenza del Consiglio, nel limitare molto la delega. Ma questo dovrebbe essere il viatico per una riforma per riformulare questo articolo nell’altro ramo del Parlamento. In questo senso dico «sì» alla riformulazione che si accompagna ad una pressante raccomandazione e sollecitazione rivolta al Governo.