Padova, 27 giu. (Adnkronos) – ‘Personalmente rispetto la scelta del singolo ma resto fermo sulla mia posizione: il diritto alla vita e’ sacro e va difeso fino all’ultimo’. Lo afferma Antonio De Poli (Udc) commentando il caso di eutanasia in Svizzera per un malato di Sla originario di Dolo (Venezia).
‘Non mi permetto di ne’ criticare ne’ entrare nel merito della sofferenza del singolo. Le scelte vanno rispettate e mi piace confrontarmi con scelte e punti di vista diversi dai miei con estrema delicatezza. E’ chiaro – puntualizza De Poli – che resto della mia idea: la vita e’ un bene irrinunciabile e sarebbe auspicabile, anche nelle condizioni fisiche piu’ gravi, riuscire a non perdere di vista la dignita’ dell’uomo e della vita. Noi dell’Udc siamo assolutamente contrari a forma di accanimento terapeutico – sottolinea l’esponente centrista – Abbiamo sostenuto, infatti, il ddl in cui si asserisce che il medico, prima di qualsiasi atto, deve avere il consenso informato del paziente. C’e’ un sostanziale bilanciamento del diritto alla vita con il diritto all’autodeterminazione: il paziente, quindi, va ascoltato ma l’unica cosa che non puo’ fare e’ accelerare la propria morte. L’accanimento terapeutico va evitato con qualsiasi strumento.
Dignita’ della vita vuol dire rispettare in primis il corpo e le sofferenze del paziente, anche e soprattutto se stiamo parlando di un malato terminale’.