Crisi. Libè, più tagli da governo che da province

(DIRE) Roma, 28 giu. – “C’e’ bisogno di dare il segnale in casa propria per essere credibili. Il governo, con tutti i difetti, e lo dice uno che e’ all’opposizione sia del governo Prodi che di Berlusconi, ha fatto piu’ tagli e riduzioni, e sono sempre pochi, di quanto abbiano fatto le province, i comuni e le regioni. Anche il Patto di stabilita’ e’ aggirato sistematicamente: con le societa’ di scopo, difese sempre dalla Lega, il Patto di stabilita’ e’ totalmente bypassato dalle grandi citta’”. Lo ha detto Mauro Libe’, responsabile Enti locali dell’Udc, ai microfoni di Agora’, condotta da Andrea Vianello, su Rai Tre.

“Ci sono due questioni a monte- prosegue Libe’- in politica dovrebbero valere gli impegni della campagna elettorale. Qui c’e’ l’ABC di allora che ha promesso di abolire le province. Monti ha ribadito come impegno l’abolizione delle province. Queste promesse non sono state mantenute. L’Udc ha votato in Parlamento coerentemente. Seconda questione: il problema non e’ il valore del costo assoluto, ma quanto mi costa, posso farne senza, quanto mi da’, perche’ qui bisogna limare su ogni virgola. Siamo convinti che ci voglia un assetto istituzionale diverso: basta guardare anche all’assetto delle regioni. Abbiamo ritenuto dal primo giorno che bisognasse partire dalle province, ad esempio da quelle del Molise, che e’ una regione piu’ piccola”.










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