(AGENPARL) – Venezia, 18 set – “E’ molto critico il giudizio che in una nota il consigliere regionale dell’Udc, Stefano Valdegamberi, esprime in relazione alla proposta di legge in materia di Unioni montane, approvata da Ln, Pdl e Pd e in discussione domani in Consiglio. “Nella spendig review veneta – scrive l’esponente dell’Udc – per semplificare basta cambiare il nome ad un ente.

E’ cosi che le Comunità montane diventano Unioni dei Comuni montani, evitando ogni semplificazione reale che garantisca un ottimale e razionale utilizzo delle risorse pubbliche”.

Per Valdegamberi, infatti, la preoccupazione maggiore dei consiglieri che hanno presentato la proposta di legge sembra essere quella del mantenimento di strutture e non l’erogazione di servizi e la realizzazione d’investimenti in queste aree marginali e con maggiori difficoltà rispetto al resto del territorio veneto.

“Si poteva cogliere l’occasione – precisa – per ottimizzare il sistema istituzionale a livello locale semplicemente attribuendo le funzioni proprie delle comunita’ montane alle forme associative tra comuni come individuate da una recente legge regionale, senza il bisogno di creare ulteriori enti. E’ questa la preoccupazione del gruppo dell’Udc regionale, che in commissione non ha approvato il disegno di legge, sostenuto invece da Pdl, Lega e Pd. Motivo per cui abbiamo preparato delle proposte emendative, precisando che la montagna non ha bisogno di sovrapposizioni di enti, ma di risorse per investimenti e servizi, oltre che di semplificazioni legislative ed amministrative in ragione della specificità della montagna stessa e delle obiettive condizioni di svantaggio rispetto al resto del territorio. Ci auguriamo – conclude Valdegamberi – che si faccia un momento di riflessione su queste considerazione perchè i buoni intenti di razionaliz zazione del sistema degli enti locali veneti non porti a risultati diametralmente opposti alle dichiarate volontà iniziali”. Lo rende noto un comunicato del Consiglio Regionale del Veneto.