Romagna. Spadoni: approccio troppo campanilistico

(DIRE) Bologna, 29 set. – A Gianfranco Spadoni proprio non piace il “difficoltoso iter che dovrebbe ridisegnare la nuova provincia romagnola con la regia del Comitato autonomie locali della Regione”.

Per il consigliere Udc della Provincia di Ravenna, infatti, “la preoccupazione degli amministratori e della politica non e’ quella di progettare un nuovo soggetto in netta discontinuita’ con le esperienze maturate in questi decenni, nella ricerca di obiettivi di razionalizzazione e di ottimizzazione delle spese e degli investimenti, in grado di riempire di contenuti innovativi e di precise funzioni questo ente intermedio”. Piuttosto, “si continua nella rincorsa di aspetti assolutamente secondari che sfuggono agli interessi della collettivita’”, accusa Spadoni. Da quanto emerge, infatti, “la preoccupazione principale risiede nel definire il capoluogo di provincia, nell’individuazione del nuovo presidente, nel numero di servizi e di funzioni da decentrare in una localita’ rispetto all’altra”. Insomma, secondo il casiniano, “una vera rincorsa campanilistica dettata da una sorta di sete di potere da difendere cui ostinatamente non s’intende rinunciare”.
Cosi’, peraltro, si rischia di trascurare i “temi principali riferiti all’efficienza e alla forte riduzione della spesa improduttiva”, prosegue Spadoni. In questo progetto di riordino, poi, “non c’e’ piu’ spazio per la democrazia e uno dei rischi piu’ evidenti resta quello di cancellare la normale dialettica tra maggioranza e opposizione”. Il consigliere percio’ suggerisce lo sforzo di “affrontare con serieta’ e senso di responsabilita’ una revisione vigorosa dell’intelaiatura che sovrintende al governo dei nostri territori, abbandonando le rendite di posizione” e “i nefasti campanilismi”.










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