(AGENPARL) – Roma, 04 ott – Le imprese balneari italiane, e con esse tutto il turismo balneare, stanno vivendo una situazione di grande incertezza a causa della disciplina giuridica, la direttiva Bolkenstein, che ha fatto venir meno il rinnovo automatico dei titoli concessori che ha, sin qui, assicurato la durata e la stabilità delle aziende che operano in questo settore decisivo per l’economia nazionale. L’Udc, che sin dall’inizio aveva votato contro la legge comunitaria 2010 n. 2172011(relatore on. Pini) che ha abrogato il rinnovo automatico dei titoli concessori alla loro scadenza, conferma ora il suo impegno nella battaglia per tutelare il turismo balneare italiano. In risposta alla direttiva europea Bolkestein, che dal 1 gennaio 2016, impone la messa all’asta delle attuali concessioni demaniali, l’Udc si impegna – modificando l’art. 11 della legge n. 2172011 – a far riconoscere la particolarità delle micro imprese familiari inserendo una specifica disciplina intertemporale a tutela del legittimo affidamento e della proprietà delle aziende in essere con forti premialità che diano precedenza agli attuali gestori quando si presentano all’asta per le concessioni demaniali e con la previsione di un indennizzo pari all’integrale valore delle aziende nel caso in cui le concessioni, intimamente connesse con le sovrastanti aziende dovessero essere assegnate ad altri. “L’Udc appoggia la battaglia in Parlamento sostenendo la deroga, dalla “Direttiva servizi”, le micro imprese e quelle familiari in applicazione della Raccomandazione del 2008 sulle Small business act recepita dal Parlamento con la legge sullo Statuto delle imprese.
Parallelamente, l’Udc auspica che il Ministro Gnudi, prima di presentare lo schema di decreto legislativo previsto dalla legge comunitaria per l’anno 2010 n.
2172011, si confronti con i rappresentanti della categoria dei balneari nonché con le Regioni e gli EE.LL. cui, tra l’altro, spetta ex art. 117 della Cost. la competenza esclusiva in materia di turismo”, così l’on. Gabriella Carlucci.