L’azienda ha fatto il massimo per recuperare il canone?
Sul fronte del canone speciale Rai ha attivato tutte le leve possibili e ha ottenuto discreti risultati. Sul canone ordinario ci sono meno leve: si sta facendo un’azione per il recupero dei morosi mentre è più difficile cercare di incidere con gli strumenti a disposizione sull’elevato livello di evasione (circa il 27 per cento).
La Rai vanta molti “crediti”: dagli evasori, dal mancato adeguamento del canone secondo le previsioni di legge e dal recupero delle somme spese (e certificate per quasi due miliardi di euro in contabilità separata) per lo svolgimento del suo ruolo di Servizio Pubblico negli ultimi anni. La Rai dal canto suo può solo informare i cittadini circa gli obblighi di legge riguardanti il canone ma non può fare molto di più in termini di recupero dell’evasione. Questo naturalmente incide sulla quantità di risorse disponibili per gli investimenti in qualità e tecnologia.
14 canali sono troppi/pochi/giusti?
Non è facile fare una valutazione di congruità. Una riflessione può essere fatta comunque con riferimento ai ritorni che i canali danno sia sul versante dell’ascolto sia su quello della raccolta pubblicitaria. Quello che possiamo dire con certezza è che la perdita di audience dei canali generalisti è stata quasi completamente compensata dai nostri canali specializzati. Avere molti canali vuol dire poter dare soddisfazione a molti pubblici. I 14 canali che oggi trasmettiamo fanno dell’offerta Rai, l’offerta gratuita più consistente d’Europa.
Cosa fate per l’immagine della donna e dei minori sulla Tv?
Si è già detto che è necessario che la programmazione del Servizio Pubblico sia rispettosa dei minori e della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale dei singoli. In questo senso sono state date indicazioni ai direttori di testata, genere e di canale. Da parte di questa dirigenza c’è massima attenzione verso i temi sollevati. La figura femminile deve trovare valorizzazione in modo trasversale in tutti i prodotti aziendali: di informazione, intrattenimento e cultura.
Ci sono altri strumenti che si possono mettere in campo per i rilevamenti in campagna elettorale?
Per le campagne elettorali possiamo mettere naturalmente in campo tutti gli strumenti di rilevazione che abbiamo a disposizione per garantire il pluralismo e il rispetto delle previsioni di legge. E’ necessario ovviamente un supplemento di vigilanza nei periodi pre-elettorali perché il Servizio Pubblico deve essere autorevole e imparziale in termini di comunicazione politico-istituzionale.
Previsioni della raccolta pubblicitaria?
Come accennato in precedenza, una delle aree di maggiore difficoltà è quella relativa alla raccolta pubblicitaria, dove la Rai purtroppo ha perso significative quote di mercato (dal 29% del 2007 al 23% del 2011) in maniera ingiustificata rispetto all’andamento degli ascolti registrati nello stesso periodo. Rai ha perso 2 punti percentuali dal 2007 ad oggi (dal 42,2% al 40,2%) contro i -4,4% di Mediaset (dal 40,5% del 2007 al 36,1% del 2011). Si stanno mettendo in campo tutti gli sforzi necessari per restituire a Rai un corretto rapporto “leadership negli ascolti/raccolta pubblicitaria”.
Web e tv: come far crescere i ricavi?
E’ necessario che la Rai si adoperi per acquisire un ruolo centrale nei moderni sistemi di comunicazione, anche per garantire un pluralismo che, soprattutto nell’ambito dei social network sta venendo meno, per la spontanea formazione di gruppi omogenei ed autoreferenziali. Nel web la presenza della Rai è molto modesta e non incisiva quanto si vorrebbe; tutto ciò sta determinando l’esigenza di dover rivisitare con grande attenzione l’operato su questo segmento di attività. E’ una parte importante per il futuro della Rai e si deve rivalutare la nostra presenza su questa piattaforma risolvendo molte delle criticità emerse in questi anni.
Che intenzioni avete sull’immobile di Viale Mazzini?
La Rai opera su un numero elevato di insediamenti presenti su tutto il territorio nazionale. Per fornire un dato quantitativo, si tratta di 750.000 mq lordi coperti di cui 90.000 mq circa in locazione Il patrimonio immobiliare è importante e anch’esso necessita di un ammodernamento e di una rivisitazione complessiva. Ci sono un paio di problemi specifici urgenti determinati dalla presenza dell’amianto nei due immobili di Via Cernaia a Torino e di Viale Mazzini a Roma; anche se – sulla base di perizie e analisi ancora più accurate che sono state richieste all’atto dell’insediamento dell’attuale vertice – la presenza dell’amianto non risulta rappresentare un problema immediato. E’ possibile però che lo diventi in futuro. Per quanto riguarda Torino entro fine anno verrà avviato un progetto che, a seguito della pubblicazione di un bando, permetterà di individuare l’immobile nel quale verranno trasferiti i dipendenti per il tempo necessario alla bonifica completa di Via Cernaia. Stesso schema riguarderà l’immobile di Viale Mazzini a Roma, dove si prevede di avviare i lavori di bonifica già a partire dalla fine del 2013/ inizio 2014. Questo nell’ipotesi in cui non risulti alcun tipo di problematica e quindi assenza totale di pericolo per i dipendenti dalle nuove perizie commissionate.
Qual è la situazione delle produzioni esterne?
Si tratterà di rendere più efficiente e più efficace il modello produttivo interno che, pur se di qualità superiore, prevede un costo industriale maggiore a quello degli appalti esterni. Sarà importante che i vari Centri di Produzione si specializzino nei vari segmenti di offerta riducendo sovrapposizioni e inefficienze. In sostanza la pianificazione della Produzione e della fabbrica assumerà grande rilievo nel processo di ottimizzazione dei fattori produttivi.
Che fate sulla trasmissione di approfondimento del giovedì sera?
La Direzione Generale ha già avviato le procedure per individuare un nuovo programma di approfondimento da collocare su Rai2 in prima serata il giovedì all’inizio del prossimo anno. Il vicedg Antonio Marano ha già pubblicamente confermato questa intenzione.
Quando anche voi considererete l’all news un asset?
Il progetto di unificazione di Televideo e RaiNews si inserisce nell’ambito di un processo di razionalizzazione dell’informazione Rai che deve tener conto della multicanalità e della multimedialità. L’operazione era già stata approvata dal Cda precedente nella seduta del 29 novembre 2011 ma non aveva ancora trovato attuazione. Il tema è stato oggetto di discussione nella seduta del Consiglio di amministrazione del 5 settembre u.s.
26 settembre 2012