(ASCA) – Roma, 11 ott – ‘L’impegno del governo a riformare il Titolo V della Costituzione, restituendo allo Stato alcune competenze come i porti e l’energia, coglie in pieno l’esigenza di bilanciare un sistema troppo squilibrato, che negli anni ha generato sprechi di risorse e reso possibili i comportamenti che stanno emergendo in questi giorni in tutta la loro gravita’. Ci auguriamo allora che si possa aprire un dibattito sereno e costruttivo anche sulla sanita’, che piu’ di tutte avrebbe bisogno di essere ripensata in chiave nazionale e non piu’ regionale’. Lo affermano, in una nota congiunta, i parlamentari dell’Udc Claudio Gustavino, Paola Binetti e Marco Calgaro. ‘Quello sanitario – proseguono gli esponenti Udc – e’ un settore che per le sue caratteristiche ha bisogno di ritrovare un’unita’ di sistema nazionale, che consenta un’uguale esigibilita’ del diritto e un utilizzo piu’ efficace e meno dispersivo delle risorse. La frammentazione che si e’ generata in questi anni, con ventuno differenti programmazioni e altrettanti centri di spesa, rappresenta un lusso che il Paese non puo’ piu’ permettersi. Le forze politiche ne discutano senza pregiudizi, mettendo davanti a tutto l’interesse primario dei cittadini nel rapporto con un servizio sanitario che oggi non e’ in grado di garantire a tutti gli stessi diritti’.
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