(ANSA) – ROMA, 21 NOV – ‘Oggi ci troviamo di fronte a una legge che, dal nostro punto di vista, e’ diversa, perche’ reintroduce il carcere per i giornalisti e quindi squilibra quel delicato punto d’intesa che si era trovato e che risiedeva nella necessita’ di tutelare meglio da una parte la liberta’ di informazione e, dall’altra, il diffamato’.Lo afferma nell’Aula del Senato il capogruppo dell’Udc Giampiero D’Alia che difende il suo ‘si’ alla questione sospensiva presentata dal Pd al Ddl Diffamazione.
‘Essendo saltati quel testo e quell’equilibrio, riteniamo inopportuna l’idea di proseguire nell’esame di una legge che comunque non vedra’ la luce, o non vedrebbe la luce se restassero queste norme, perche’ credo che anche alla Camera probabilmente questo testo verrebbe radicalmente cambiato, se non affossato’, aggiunge.
‘Riteniamo inopportuno procedere in una discussione, che comunque non ci porta da nessuna parte e che non ci mette in condizione di fare una buona legge, come in realta’ volevamo fare. Chi ha avuto responsabilita’ in questo se le assuma; credo che le responsabilita’ politiche siano note e non abbiamo bisogno di particolari sottolineature’, conclude.