(DIRE) Roma, 5 lug. – “‘La fede non e’ un rifugio per gente senza coraggio’. Finalmente e’ uscita la prima enciclica di Papa Francesco a soli 4 mesi di pontificato. Una enciclica forte che ribadisce i contenuti fondamentali della fede cristiana ma ne dilata i confini della comprensione e della applicazione, parlando al cuore di ognuno di noi”.
Queste le riflessioni di Paola Binetti sulla prima enciclica di Papa Bergoglio uscita ufficialmente oggi. “Dopo una profonda riflessione sulle radici della fede- aggiunge- il Papa sottolinea la necessita’ della dimensione pubblica della testimonianza religiosa proprio nell’ambito concreto in cui viviamo. Il Bene comune deve diventare obiettivo primario del nostro agire sociale e politico, proprio laddove ognuno di noi si confronta con le tensioni e i conflitti di ogni giorno, sapendo che non riuscira’ mai ad eliminarli del tutto. Forte- continua la parlamentare Udc- il riferimento alla famiglia, nel IV capitolo; famiglia che e’ amore stabile tra un uomo e una donna, uniti in matrimonio, capaci di scoprire la bellezza della differenza sessuale, indispensabile per generare una nuova vita. La fede, scoperta e vissuta in famiglia, diventa luce per illuminare tutti i rapporti sociali, come esperienza di fraternita’ e della paternita’ di Dio. E’ nella sua paternita’- continua Binetti- il fondamento della nostra fraternita’, perche’ la fraternita’ universale resta incompiuta senza questo riferimento alla paternita’ di Dio, che ci fa sentire suoi figli e in quanto tali oggetto di un amore infinito, paziente e misericordioso. Non manca nell’enciclica il riferimento al senso della sofferenza e della morte, come situazioni ineliminabili della condizione umana, che interpellano la fede in modo strettamente collegato alla speranza, e spesso ci aiutano a scoprire l’Amore di Dio per noi”