(ANSA) – BOLOGNA, 5 LUG – Nell’ambito del Piano di azione ambientale 2011-2013, la Regione avrebbe finanziato il bando ‘Ecofeste Emilia-Romagna’, che offre contributi per un importo di 300.000 euro a Comuni, Associazioni onlus e Pro Loco che promuovano feste impiegando materiali riutilizzabili.
Lo segnala la consigliera Silvia Noe’ (Udc) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove cita il contenuto dei bandi per i finanziamenti 2012 e 2013: il primo, relativo ai finanziamenti di Ecofeste 2012, ”indicava anche un punteggio per l’utilizzo di alimenti biologici per almeno il 50 per cento delle portate servite”, il secondo, relativo ai finanziamenti di Ecofeste 2013, ”riteneva ammissibili esclusivamente i costi sostenuti per l’acquisto/noleggio di stoviglie lavabili, l’acquisto/noleggio di lavastoviglie e le spese per attivita’ di comunicazione finalizzate a promuovere l’Ecofesta, sottolineando gli aspetti di sostenibilita’ ambientale”.
Il comunicato stampa relativo ad Ecofeste 2013, tuttavia, indicava come scopo dei finanziamenti – scrive Noe’ – anche la ”valorizzazione” dei prodotti tipici emiliano-romagnoli a ”chilometro zero”. Di qui, la considerazione che ”lo scopo prioritario del bando dovrebbe essere quello di attivare comportamenti virtuosi” per la limitazione della produzione dei rifiuti nel corso delle manifestazioni e ”non quello di attivare pratiche come la produzione della agricoltura biologica e dei prodotti a chilometro zero”. Quindi, la diffusione di ”comunicazioni tese a presentare anche la promozione territoriale come obiettivo prioritario del bando potrebbe produrre – a parere di Noe’ – fraintendimenti sugli obiettivi dell’iniziativa”. La consigliera chiede quindi alla Giunta se si intenda circoscrivere il bando ”Ecofeste” all’obiettivo della limitazione di rifiuti o voglia farne anche oggetto di promozione di prodotti biologici e/o a chilometro zero, se non si ritengano diversificati i criteri di assegnazione punteggi dall’anno 2012 all’anno 2013 e se non si consideri opportuno precisare in modo definitivo criteri e costi ammissibili, limitandoli a quelli prioritari di ”riduzione rifiuti”.