(ANSA) – ROMA, 11 LUG – “Italia disabile”: è lo slogan lanciato dal senatore Udc Antonio De Poli che, a una settimana dalla sentenza della Corte di giustizia Ue che ha condannato l’Italia in materia di disabilità e occupazione, si è fatto promotore di una mozione che impegna il Governo al “recepimento completo” dell’articolo 5 della direttiva Europea 2000/78.
“Il Governo – chiede De Poli – reagisca alla bocciatura dell’Europa e si impegni a rimuovere le discriminazioni dei disabili nei posti di lavoro con una mozione che ci auguriamo sia bipartisan e condivisa dalle forze politiche in Parlamento”.
“La Corte di giustizia – spiega De Poli – ha esaminato le disposizioni italiane per l’inserimento professionale dei disabili, un esame che, per il nostro Paese, è andato male”. “In Italia, infatti – fa notare De Poli – solo il 16% (circa 300 mila persone) delle persone con disabilità lavora, contro il 49,9 del totale della popolazione”.
“L’Italia, usando un gioco di parole – sottolinea De Poli – è disabile sul terreno dei diritti. E’ ora di reagire a questo stato di inciviltà che mette il nostro Paese in una situazione di pericolosa arretratezza culturale e sociale. E che mette i disabili all’ultimo posto”.
La Corte Ue, infatti, ha notato che “nella legislazione italiana dove non c’è nessun obbligo per il datore di lavoro di adottare provvedimenti a favore dei disabili”. “La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei disabili – conclude De Poli – è chiara: bisogna garantire pieni diritti e promuovere la loro dignità. E’ ora di tradurre queste parole in fatti concreti”.