Roma, 3 ago. (Adnkronos) -“Le imprese che vengono a investire in Italia devono dotarsi piu’ di avvocati che di operai” e questo non e’ piu’ sostenibile. Lo dice il ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia, in un’intervista all’Adnkronos, sollecitando l’iter delle riforme costituzionali come strumento anche per combattere la crisi e rendere piu’ competitivo il mercato italiano. Il nostro, dice D’Alia, “non e’ un lavoro semplice anche perche’ da quando e’ entrata in vigore la riforma della parte seconda del titolo V nel 2011, le burocrazie si sono moltiplicate, sono cresciute a dismisura quelle regionali e comunali e questo ha prodotto lo sfascio del sistema della Pa perche’ ha moltiplicato i costi, il sistema delle inefficenze e della corruzione e reso incompresibile a cittadini, imprese e operatori il sistema”. “Noi ci sforziamo di intervenire ma il nostro intervento e’ limitato al 30 per cento delle pubbliche amministrazioni, cioe’ quelle di competenza statale. Il resto siamo costretti a doverlo fare sotto forma di moral suasion nei confronti del sistema locale ed e’ una situazione anche un po’ triste se pensiamo che le imprese che vengono a investire in Italia devono dotarsi piu’ di avvocati che di operai…”, conclude il ministro.