ROMA (ITALPRESS) – Pochi giorni di riposo nella sua Sicilia, ma il pensiero e’ gia’ al prossimo Consiglio dei Ministri, in programma il prossimo 23 agosto. Il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia, alla ripresa dei lavori del Governo dovra’ affrontare i numerosi dossier che riguardano le sue deleghe, dal blocco degli stipendi nel pubblico impiego, al contratto da rinnovare nella parte normativa, dai mal di pancia di alcune sigle sindacali ai provvedimenti per portare avanti il lavoro iniziato con il decreto del “Fare”. “Abbiamo gia’ ottenuto un ottimo risultato facendo approvare nel decreto del Fare un pacchetto di norme volte sulla semplificazione amministrativa, che sono importantissime e interessano settori strategici della vita economica e imprenditoriale del nostro Paese”, afferma D’Alia all’ITALPRESS, che lo ha raggiunto telefonicamente. “Riguardano il mercato e la sicurezza sul lavoro, le attivita’ edilizie, le procedure particolarmente complesse dal punto di vista ambientale e la riduzione di oneri amministrative a carico delle imprese di oltre 500 milioni di euro – spiega -. Abbiamo introdotto due norme di carattere generale. La prima prevede l’indennizzo per il ritardo della Pubblica amministrazione, ogni giorno che la P.A. ritarda nell’adottare un atto amministrativo comporta l’adozione automatica di una multa, un deterrente fortissimo per far si che le amministrazioni rispettino i tempi dei procedimenti. La seconda stabilisce le cosiddette date uniche, ed obbliga il governo, quando approva regolamenti o atti che introducono nuovi obblighi amministrativi a carico di cittadini ed imprese, a farli entrare in vigore solo due volte l’anno”. In vista dei prossimi Cdm “stiamo lavorando a una serie di provvedimenti che riguardano il pubblico impiego, ma bisogna capire se arriveremo in tempo gia’ per il Consiglio dei Ministri del 23 agosto”. Proprio sul fronte del pubblico impiego non lo spaventa il rischio di un autunno caldo: “Da parte delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e responsabili ci aspettiamo un riconoscimento del fatto che c’e’ la volonta’ del governo di aprirsi ad un confronto a 360 gradi”. La situazione politica resta complessa, specialmente dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset, e D’Alia mette in guardia dai ‘falchi’, che “non sono solo nel Pdl ma anche nel Pd – afferma D’Alia -. Sono i professionisti della rissa, hanno una rendita di posizione che deriva dal fatto che il sistema politico e’ sempre in conflitto. Hanno contribuito a consolidare un bipolarismo sbagliato, fondato sulla rissa, che ha prodotto i guasti che sono sotto gli occhi di tutti”. Il Governo dovra’ superare lo scoglio Imu. “E’ chiaro che il superamento e l’abolizione di questa imposta fanno parte dell’accordo politico che ha dato vita al governo Letta. Nessuno puo’, quindi, sottrarsi a questa intesa – sottolinea il ministro all’ITALPRESS -. Il ministro Saccomanni con la sua relazione ha offerto diversi spunti di riflessione a tutte le forze politiche. Se l’idea dell’abolizione dell’Imu nasce dall’esigenza di evitare che il ceto medio italiano sia sottoposto a un carico fiscale eccessivo, e’ evidente che in via prioritaria l’eliminazione dell’imposta debba riguardare proprio queste fasce sociali, e debba servire a migliorare la condizione e il potere d’acquisto delle famiglie italiane, la dorsale dell’economia italiana”. Secondo D’Alia “se il ceto medio non risparmia e la ricchezza nazionale si riduce”. La soluzione per cui propende il ministro e’ la service tax: “Penso che sia una imposta moderna, che rafforza il ruolo dei Comuni, abbassa la pressione fiscale, tiene conto delle esigenze”. Un’altra riforma che dovra’ affrontare a breve il Parlamento, fortemente voluta anche dal presidente Napolitano, e’ quella della legge elettorale: “Penso che questo tema debba essere connesso anche alle riforme costituzionali. A dicembre ci sara’ il pronunciamento della Corte Costituzionale sul porcellum, il Parlamento dovrebbe intervenire prima che la Corte si pronunci, per rafforzare la sua centralita’, ma aspettiamo la ripresa dei lavori per vedere cosa succedera’”. Per quel che riguarda le parole di Pier Ferdinando Casini, su un nuovo e piu’ moderno bipolarismo, D’Alia parla di “analisi assolutamente condivisibile. Noi dell’Udc siamo stati gli unici a cantare fuori dal coro e le elezioni politiche del 2013 hanno certificato la morte di quel bipolarismo rissoso, perche’ le forze in campo sostenute dagli elettori, non sono state piu’ solo due ma quattro”.
“Oggi non possiamo essere nostalgici di quel sistema che non ha funzionato e non ha piu’ quel consenso popolare di un tempo – prosegue il ministro nell’intervista all’ITALPRESS -, bisogna costruire un sistema politico nuovo, che non sia legato alle alleanze elettorali frutto di tatticismi e convenienze del momento. Su questo tema ci stiamo interrogando e stiamo assumendo alcune iniziative politiche, a differenza degli altri che ancora hanno la testa rivolta al passato”. Un’offerta politica nuova, secondo D’Alia, e’ anche la chiave per contrastare il MoVimento 5 Stelle. “Se la politica torna a fare il suo mestiere, al servizio dei cittadini, verra’ meno il motivo della protesta. Se la politica riesce a risolvere i problemi e ad uscire dalla crisi, contrastando la disoccupazione e il disagio giovanile, concentrato il modo particolare nel Mezzogiorno – sottolinea il ministro -, e’ chiaro che i giovani non hanno motivo di trovare un modo per protestare senza che a questo segua una cultura di governo. Il compito nostro, quindi, e’ quello di costruire una nuova offerta politica e di buon governo al Paese”. Per D’Alia “il fenomeno Grillo e’ comprensibile, rispettibilissimo ma ha gia’ perso di credibilita’, visto che alla prova del governo ha steccato. Grillo aveva la possibilita’ di governare con il Pd e di fare quelle cose con cui si era impegnato con gli elettori e non lo ha fatto. Ha scelto la strada della contestazione fine a se stessa”. In questo quadro bisognera’ capire come si posizionera’ il ritorno di Forza Italia, voluto da Berlusconi: “Puo’ essere un elemento che vada nella direzione della nascita del nuovo bipolarismo, come puo’ essere un elemento che va nella direzione opposta – conclude D’Alia -. Bisognera’ vedere se si vuole costruire un movimento moderato, che dia un contributo alla costruzione di soggetto politico piu’ ampio, ancorato al Partito Popolare Europeo, o se si vuole costruire un’area residuale che sia populista. Noi siamo molto interessati a capirne di piu'”. (ITALPRESS).