(DIRE) Roma, 28 ago. – “Smeralda torna a casa dopo tre anni di cura con le staminali mesenchimali, il tanto discusso metodo Vannoni, di cui a breve iniziera’ la sperimentazione prevista dal decreto Balduzzi. Ma comunque vada il ritorno a casa di Smeralda e’ per tutti una bellissima notizia: per la sua famiglia, per il personale della TIN di Catania, e per tutti coloro che a vario titolo seguono questa vicenda fin dall’inizio”. Cosi’ in una nota la deputata Paola Binetti (Udc). “Per il forte impatto mediatico- continua la parlamentare- e per l’ancor piu’ forte coinvolgimento della magistratura, in parte favorevole e in parte contraria, qualcuno l’ha sopranominata il Di Bella-bis … Attualmente stiamo attendendo tutti con ansia, e con forte interesse scientifico, l’inizio della sperimentazione con il protocollo consegnato da Vannoni al ministero della Salute. Nel progetto sperimentale pero’ -nota la parlamentare democristiana- potranno rientrare solo un numero limitato di malati, dalle patologie ben identificate, per permettere un controllo scientifico rigoroso e quindi una valutazione oggettiva dei benefici del trattamento”. Alla luce di cio’, solleva Binetti, “per molti pazienti in condizioni simili a quelle di Smeralda la sperimentazione non rappresenta una via percorribile e prevale la richiesta di cure compassionevoli, nonostante la mancata validazione del trattamento. Lo chiedono in tanti e tra loro i fratelli Sandro e Marco Biviano, affetti da distrofia muscolare, che dormono per strada davanti a Montecitorio, da oltre un mese e che bussano al cuore di ognuno di noi ogni volta che attraversiamo la piazza”. Ma “oggi- conclude- vogliamo solo rallegrarci per Smeralda e farle i migliori auguri di una progressiva guarigione, anche se non e’ scientificamente pensabile, e non esistono dati confermati, per ipotizzare che cellule staminali mesenchimali si possano trasformare in neuroni terapeutici, come i responsabili di Stamina affermano. Ma Smeralda sembra dire qualcosa di diverso e noi restiamo in ascolto… in attesa che inizi la sperimentazione”.