Umbria: Monacelli, interroga Rometti su aumento trasporti pubblici

(AGENPARL) – Perugia, 17 set – Il capogruppo regionale Udc Sandra Monacelli ha illustrato oggi, durante la sessione di question time dell’Assemblea regionale, la propria interrogazione incentrata “sulla grave situazione economica di Umbria Mobilità, per conoscere anche i criteri che hanno portato ad adottare l’aumento dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti”. Il consigliere regionale ha spiegato che “la legge di stabilità 2013 prevede che le Regioni elaborino entro il 2015 un piano che preveda una copertura con gli incassi del 35 per cento dei costi del servizio e che in Umbria attualmente tale percentuale risulta intorno al 20 per cento. Le Regioni che non attueranno questo piano non riceveranno l’ultima rata 2013 dei contributi del Fondo nazionale trasporti, con una perdita per la nostra regione pari a dieci milioni di euro. In Umbria, anziché prevedere un aumento del fatturato con una strategia attrattiva che porti all’incremento dell’utenza (politica dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti adatta al mercato, sito internet facilmente navigabile, potenziamento e miglioramento dei servizi), e una diminuzione delle spese con l’attuazione di una seria revisione delle stesse si è optato per la strada più semplice: quella dell’aumento dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti”. “Una decisione che, in un periodo di gravissima crisi economica, penalizza ancora di più le fasce deboli e disincentiva all’utilizzo del mezzo pubblico, non garantendo tra l’altro gli introiti preventivati”. L’assessore regionale ai trasporti, Silvano Rometti, ha inquadrato il problema nell’ambito di un quadro nazionale di difficoltà del trasporto pubblico: “Nel 2012 sono fallite tre aziende di trasporto in Italia, il 41 per cento delle aziende ha chiuso i bilanci in rosso, l’Atac di Roma ha 750 milioni di debiti. Nel 2013 manca quasi 1 miliardo e mezzo al fondo nazionale trasporti e se entro ottobre noi non rifaremo la riprogrammazione dei servizi con i criteri della legge di stabilità 2012 perderemo anche un 10 per cento delle risorse destinate al trasporto per quest’anno. L’aumento dei biglietti è legato a questo quadro e tutte le Regioni in Italia hanno fatto aumenti di biglietti ben più consistenti di quelli che ha fatto l’Umbria, e tagli dei servizi ben più consistenti di quelli che ha fatto l’Umbria, noi siamo a un 7 per cento e ci sono stati tagli in giro per l’Italia del 20 – 30 per cento. Ora l’aumento dei biglietti non lo ha deciso laRegione ma i singoli contraenti, Comuni e Province, attraverso atti che responsabilmente sono stati fatti in questo mese, mese e mezzo che abbiamo alle spalle. Ormai non c’erano città in Italia con i servizi che abbiamo noi e con biglietti a 1 euro. C’è poi un piano abbonamenti che prevede sconti per le categorie disagiate, disabili e persone che hanno un reddito Isee molto basso. Per affrontare la crisi di Umbria mobilità, oltre all’aumento del prezzo dei biglietti, servono misure per incrementare l’utenza e l’uso dei mezzi pubblici e un forte controllo dell’evasione tariffaria”. Il capogruppo Monacelli si è detta “per nulla soddisfatta” della risposta ottenuta, evidenziando che “è troppo facile immaginare una strategia che, per adeguarsi a disposizioni di legge, basta semplicemen te un’operazione di carattere contabile quale l’aumento dei biglietti. Si evidenzia un’assenza di strategia, di una capacità che sappia andare al di là dell’operazione di mettere continuamente le mani in tasca dei contribuenti. Servono interventi per potenziare l’attrattività verso il mezzo pubblico”.










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