(ANSA) – ROMA, 19 DIC – ”Sono d’accordo con chi pensa che il settore pubblico abbia gia’ pagato abbastanza”. Il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia, intervistato dal Messaggero, rassicura gli statali: ”i sacrifici economici sono finiti”. ”Il blocco del contratto era stato gia’ previsto e contabilizzato dal governo Monti. Non lo abbiamo deciso noi. Anche il blocco del turnover e’ una scelta ereditata”, rileva D’Alia spiegando che a impedire di modificare le norme e’ stata ”la scarsita’ di risorse: finanziare il contratto triennale del pubblico impiego significa mettere in bilancio 7 miliardi di euro. Noi siamo arrivati con il primo semestre gia’ maturato. E servivano i soldi per la cig in deroga, abolire l’Imu, risolvere il problema degli esodati. Dovevamo scegliere le priorita’. Ma e’ chiaro – sottolinea – che questa situazione non puo’ proseguire: nel 2015 vogliamo arrivare al nuovo contratto economico”. ”Sara’ molto importante il rinnovo della parte giuridico-normativa del contratto che vorremmo chiudere nel 2014. All’inizio del nuovo anno – afferma D’Alia – partiranno i tavoli con i sindacati”. Nell’intervista il ministro rimarca la necessita’ di ”andare verso il ruolo unico” per facilitare i passaggi tra enti. ”Il problema e’ da risolvere al piu’ presto. Entro fine dicembre sara’ pronta la mappa delle nuove dotazioni organiche dei ministeri. Il personale in esubero sara’ gestito con prepensionamenti e spostamenti presso altre amministrazioni”. Per eliminare gli sprechi, aggiunge, potrebbe essere uno stimolo ”l’introduzione nel contratto di secondo livello del ‘dividendo dell’efficienza’, ovvero la destinazione di parte dei risparmi ottenuti agli incentivi al personale”. (ANSA).
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