(AGENPARL) – Perugia, 27 gen – Il capogruppo dell’Udc, Sandra Monacelli ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale con la quale chiede chiarimenti circa le motivazioni che hanno portato ad assegnare all’ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino e non all’Easp (Ente di assistenza e servizi alla persona) 14 posti letto di Rsa”. E nel chiedere “quale ruolo avrà questo Ente nel prossimo futuro, alla luce anche dell’accordo di programma sottoscritto recentemente dalla Regione sulla riapertura dell’ex ospedale Calai”, Monacelli ricorda che “la programmazione del Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) 2014-2016 prevede la realizzazion e di 400 posti letto in Rsa (Residenza sanitaria assistita) in Umbria, dei quali sono attualmente attivi circa la metà”.
“Quali motivazione hanno portato ad assegnare all’ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino e non all’Easp (Ente di assistenza e servizi alla persona) 14 posti letto di Rsa”, ed ancora, “quale ruolo dovrà avere questo Ente nel prossimo futuro, alla luce anche dell’accordo di programma sottoscritto recentemente dalla Regione sulla riapertura dell’ex ospedale Calai”.
È quanto chiede, attraverso una interrogazione alla Giunta regionale, il capogruppo dell’Udc, Sandra Monacelli ricordando come “la programmazione del Prina (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) 2014-2016 prevede la realizzazione di 400 posti letto in Rsa (Residenza sanitaria assistita) in Umbria, dei quali sono attualmente attivi circa la metà”. “La Giunta regionale – scrive nel suo atto ispettivo il capogruppo centrista – ha stabilito di attivare tutti i posti letto entro il 2015. Nell ‘Ausl Umbria 1 sono previsti 233 posti letto, dei quali risultano attivi 140 così ripartiti: 10 posti per l’Alto Chiascio (Gualdo Tadino), 90 nel Perugino, 20 a Marsciano, 8 a Pantalla e 12 per il Trasimeno (Città della Pieve). Dei restanti 93 posti letto ne saranno: 18 a Umbertide, 16 a Città di Castello, 14 a Branca, 15 ad Assisi e 8 a Città della Pieve”. Monacelli ricorda che, “nell’Alto Chiascio è presente da anni, a Gualdo Tadino, una struttura pubblica (Easp) ed il protocollo di intesa stilato tra Comune di Gualdo Tadino, Ausl 1 e Regione dell’Umbria sulla riapertura della struttura ex ospedale Calai prevede il trasferimento dell’Easp nei locali dell’ex nosocomio, con pagamento di una locazione da parte dell’Ente all’Ausl 1, della quale una copertura fondamentale è prevista dagli introiti provenienti dai posti di Rsa. Nonostante un accordo preesistente, l’Easp ha visto non più finanziati i 12 posti letto della Comunità alloggio per disabili adulti”. Monacelli, nella sua interrogazione rileva quindi che “dei 10 posti assegnati di Rsa all’Easp, mediamente ne vengono coperti circa la metà. L’assegnazione di 14 posti letto di Rsa all’ospedale comprensoriale di Gubbio-Gualdo Tadino rischierebbe di limitare ulteriorment e, se non azzerare, l’invio dei pazienti all’Easp, dato che attualmente non viene già rispettata la copertura dei dieci posti previsti, con ricadute negative sia sotto il profilo della qualità del servizio che delle entrate finanziarie necessarie all’ente per la sua sopravvive nza. In altre situazioni (Città della Pieve) – conclude- i posti di Rsa sono stati assegnati alla stessa struttura”.