Fiat: D’Alia, Scajola pone parola fine a T.Imerese

2010-02-17T18:10:00
(AGI) – Roma, 17 feb – “La dichiarazione del Ministro Scajola ha messo la parola fine sullo stabilimento di Termini Imerese, ma mi sembra piu’ che altro, ricordando il titolo di un romanzo di Garcia Marquez, la ‘Cronaca di una morte annunciata’”. E’ quanto dichiarato in Aula del Senato dal presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia, durante l’informativa del Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola su Termini Imerese.
“Da anni, infatti, – ha continuato D’Alia – la situazione e’ critica, ma ne’ governo nazionale ne’ il governo regionale hanno agito per evitare la chiusura e per modificare il piano Fiat, puntando sui lavoratori di Termini che sono i migliori per specializzazione e produttivita’”.
“Provo rammarico – ha aggiunto il capogruppo – per i colleghi siciliani del Pdl e per il governo delle Regione che in questa vicenda non hanno toccato palla, e che hanno la responsabilita’ della chiusura dell’impianto di Termini Imerese. Allora cosa possiamo e dobbiamo fare? Innanzi tutto cominciamo a rendere quell’area appetibile, cosa di cui si deve occupare la Regione. In secondo luogo, facciamo una legge speciale che consenta in quell’area, di effettuare investimenti cantierabili in un anno”.
“Siamo anche in campagna elettorale e guarda caso – ha osservato D’Alia – Termini Imerese e’ l’unico stabilimento Fiat che non si trova nelle regioni dove si svolgeranno le elezioni il prossimo 28 marzo. Questo e’ chiaro, ed e’ anche chiara la tendenza del governo a tutelare gli interessi del nord. Per questo motivo, – ha affermato – vorrei ricordare agli amici della Lega che la ruota gira, e noi imporremo le stesse regole e lo stesso metodo anche agli altri stabilimenti che in futuro si troveranno in questa situazione”.
“Ad oggi il contributo del governo nei confronti di Termini Imerese e’ stato minimo, credo che il sostegno al reddito sia scontato, ma se un solo operaio dovesse rimanere senza supporto economico saremo i primi a scendere in piazza. Dobbiamo passare – ha concluso D’Alia – dalle chiacchiere ai fatti concreti , perche’ fino ad oggi, ormai da 10 anni, di fatti concreti non se ne e’ visto neanche uno”

 










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