Fiat: Romano, su Termini il governo giochi d’iniziativa

2010-03-30T16:22:00

(AGI) – Palermo, 30 mar. – “Parole chiare e soprattutto lungimiranti” sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese venogno sollecitate dall’Udc in un mozione parlamentare.

“Pensiamo -dice Saverio Romano, segretario regionale del partito- che la trattativa tra lo Stato e la regione siciliana da una parte e il gruppo Fiat-Chrisler dall’altro non possa limitarsi ad un mero, eventuale prolungamento della produzione nello stabilimento ma crediamo invece che vi siano tutte le condizioni per considerare nuove ipotesi di sviluppo e che si debba allargare la prospettiva”. Romano nota che “in Europa nessun costruttore chiude i propri impianti” e suggerisce: “E’ opportuno secondo noi che il governo giochi di iniziativa, ripensando il modello di sviluppo complessivo della Sicilia proprio a partire dalla situazione di Termini Imerese, se e’ vero come e’ vero che proprio li’ tra due anni 3 mila lavoratori rischieranno di perdere il proprio posto di lavoro mentre, sicuramente, gia’ 40 mila siciliani il lavoro lo hanno perso negli ultimi dodici mesi. Pensiamo che vadano rivolte al gruppo Fiat-Chrisler alcune domande: perche’ non usa il porto di Termini Imerese per fare arrivare i semilavorati e spedire le auto finite, sobbarcandosi invece il costo del trasporto sino a Catania? Cosa davvero impedisce un utilizzo del comodissimo e vicinissimo porto di Termini Imerese? Perche’ non si portano nello stabilimento le presse per lo stampaggio delle carrozzerie? E’ disponibile il gruppo a realizzare nuovi laboratori di ricerca, con giovani intelligenze locali, attingendo ai fondi strutturali europei? E’ disponibile il gruppo a consentire in Sicilia l’insediamento di qualche altro marchio automobilistico, magari low cost e che guardi al mercato mediterraneo? Bene, sarebbe e’ il caso che il Lingotto rispondesse a questi interrogativi e che il governo il prossimo 13 aprile si sedesse al tavolo della trattativa con pari dignita’, avendo come priorita’ la crescita di tutta la Sicilia che non puo’ dipendere solo dal turismo ma anche e soprattutto dalla spinta che verra’ data alla innovazione e alla ricerca, requisiti essenziali per uscire dalla crisi e per affrontare le sfide della globalita’”.  










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