(AGI) – Perugia, 20 dic. – “C’e’ grande attesa per il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, ormai prossimo, relativamente alla regolarita’ del travagliato appalto sui lavori della Perugia-Ancona. Da troppo tempo, infatti, un’intera comunita’ attende il completamento di un’opera, divenuta ormai una storia infinita, la cui realizzazione e’ determinante per il territorio umbro e piu’ in generale quello dell’Italia centrale, che rappresenta la cerniera del Paese, eternamente schiacciato tra le rivendicazioni del Nord e i mali irrisolti del Sud, ma che patisce storicamente un pesante deficit infrastrutturale”. Lo afferma il capogruppo regionale dell’Udc in Umbria, Sandra Monacelli, secondo cui “siamo di fronte all’ennesimo scempio all’italiana: la prassi di investire milioni di euro per realizzare opere che non si concludono mai, progettandone contestualmente altre che, posata la prima pietra ed iniziati i primi lavori, vengono abbandonate”. Monacelli parla di “Paese dove pare che per manifestare legittime rivendicazioni si sia costretti a gesti sempre piu’ eclatanti: operai che salgono sulle gru o comunita’ locali che pernottano in galleria”. Il consigliere dell’Udc auspica quindi “che il Tar segni una svolta, in una vicenda dove gli intrecci negli appalti e le lungaggini burocratiche hanno segnato il terreno dove si e’ consumato un indecente gioco allo scaricabarile, servito a mascherare le varie indecisioni e disattenzioni che in questa vicenda hanno segnato un reciproco disimpegno dei vari attori”.