(ASCA) – Perugia, 4 gen – La proposta di monsignor Paglia di inserire nello Statuto regionale un riferimento ai santi Francesco e Benedetto ‘rappresenta un invito opportuno e condivisibile nell’accelerazione del processo di revisione dello Statuto regionale che nella sua approvazione era rimasto schiacciato da un falso concetto di tolleranza e piu’ ancora da una ingiustificata deriva laicista’.
Lo sostiene la portavoce dell’Udc nel consiglio regionale dell’Umbria Sandra Monacelli. ‘La liberta’ religiosa – evidenzia – e’ elemento imprescindibile di uno stato di diritto e per dare un contributo prezioso nella costruzione della pace e di un ordine sociale giusto, Benedetto XVI e i leader delle principali religioni del mondo si incontreranno non in una qualunque citta’, ma ad Assisi, la stessa terra che Giovanni Paolo II scelse per la sua spiritualita’ la prima volta, 25 anni fa. Di fronte a tutto cio’ stride fortemente la mancata caratterizzazione, o forse sarebbe meglio dire la negazione, nello Statuto regionale dell’Umbria dei riferimenti ai santi Benedetto e Francesco’. Per Monacelli ‘se i capi delle principali religioni del mondo accettano di incontrarsi ad Assisi e non si sentono offesi dall’invadenza della spiritualita’ francescana, allora credo che piu’ e meglio possa fare il Consiglio regionale dell’Umbria, riconoscendo le peculiarita’ che hanno determinato la coscienza storica e l’identita’, oggi negata, dell’intera comunita’ regionale’.