Roma, 9 gen. (Adnkronos) – “Con un ministro dell’Economia come Giulio Tremonti, il ministro dei Beni Culturali deve avere la lettera di dimissioni in tasca e deve sempre essere pronto a tirarla fuori”.
Parla a ragion veduta Rocco Buttiglione, anticipando uno dei temi della ripresa dell’attivita’ parlamentare: il voto sulla mozione di sfiducia individuale contro il ministro Sandro Bondi. Come Bondi, Buttiglione e’ stato titolare dei Beni Culturali, a fianco di Giulio Tremonti nel Berlusconi-ter. “Quella e’ una poltrona scomoda -spiega il presidente dell’Udc all’Adnkronos- perche’ tutti ministri dell’Economia sono abituati a fare la politica della lesina con la cultura”.
“Ma con Tremonti la scomodita’ raddoppia. Lo conosco bene. Il ministro dei Beni Culturali non necessariamente deve essere una persona colta ma deve essere determinato, avere il coltello fra i denti per convincere il ministro dell’Economia ad aprire la borsa. Io ci sono riuscito, con Tremonti non bisogna mollare di un centimetro.
Ogni volta che diceva ‘non abbiamo soldi’ io replicavo: se trovate uno capace di fare il ministro dei Beni Culturali senza avere risorse meglio per voi. Io non sono capace e minacciavo le dimissioni”.
“Il problema quindi non e’ il crollo di Pompei ma piu’ in generale come ha amministrato il ministero. Bondi e’ stato troppo remissivo, ha accettato senza protestare le decisioni di Tremonti e ha sbagliato. Come votero’? Lo vedremo al momento opportuno -conclude Buttiglione- sono diviso tra la stima personale e il giudizio drammaticamente negativo sulla gestione del ministero. Quel che e’ certo e’ che Bondi non doveva arrivare a questo punto. Avrebbe dovuto dare le dimissioni gia’ da un bel pezzo”.