(ANSA) – PERUGIA, 10 GEN – E’ un sistema fiscale basato sul ‘fattore famiglia’, con tributi, tariffe e servizi calibrati sulla base delle effettive necessita’ dei nuclei familiari, quello proposto dall’Udc per la ‘modifica dei criteri di accesso agli interventi e alle prestazioni dei servizi socio-assisitenziali erogate dai Comuni’.
La proposta – che si concretizzera’ con la presentazione di odg nei singoli Comuni – e’ stata presentata oggi a Perugia, con una conferenza stampa, alla vigilia dell’esame del Dap regionale e della predisposizione dei bilanci di previsione comunali.
‘Si avverte forte, oggi – spiega in un comunicato Sandra Monacelli, presidente del gruppo Casini-Unione di centro in Consiglio regionale – la necessita’ di superare politiche sociali che, concepite negli anni passati, non comprendono appieno le nuove poverta’ e difficolta’, e possano prevedere per i servizi erogati dalle amministrazioni comunali indici ‘Isee non standard’, che tengano conto di alcuni paradossi. La capacita’ contributiva del cittadino, infatti, non va considerata solo in relazione al reddito individuale prodotto, ma anche in relazione alle dimensioni della famiglia cui appartiene il soggetto portatore di quel reddito. Ad esempio, un single che guadagna 40.000 euro l’anno oggi viene tassato allo stesso modo di un capo famiglia con 2 o piu’ figli, che paga secondo lo scaglione Irpef applicato al reddito complessivo e non pro-capite, che andrebbe invece tassato come tale’.
‘Aspettando dunque che il Parlamento, dopo tanti annunci, legiferi in tal senso – prosegue Sandra Monacelli – chiedo formalmente che la Regione Umbria attui, per l’erogazione dei propri servizi, indici di misurazione del reddito che tengano conto delle necessita’ della famiglia, premiando il piu’ possibile la numerosita’ della stessa: e’ ora infatti di cominciare ad attribuire un significato importante alla presenza dei figli all’interno del nucleo familiare’.
Nel sottolineare i ritardi con i quali la Giunta non ha ancora provveduto alla stesura del regolamento attuativo in ordine alla legge sulla famiglia approvata nel mese di febbraio 2010, l’esponente Udc riafferma ‘la consapevolezza che uno dei problemi centrali per ristabilire condizioni di equita’ sociale, in cui ad ogni persona possa essere garantita la dignita’ di cittadino, passa attraverso il ripensamento di una politica che in maniera troppo superficiale non ha valutato come la crisi dell’economia sia coincisa anche con una crisi storica della famiglia’.
‘In particolare nella nostra regione – sottolinea la Monacelli – urge sostenere la famiglia e favorire la natalita’, tenuto conto che l’Umbria ha un’alta percentuale di anziani (22,8,% di over 65, seconda solo alla Liguria). Per questo occorrerebbe adoperarsi per una trasformazione delle politiche assistenziali in politiche familiari, in un’ottica di investimento sul soggetto famiglia in quanto tale. La politica, infatti, nasce per rispondere ad un bisogno di attenzione verso una necessita’ che si manifesta a partire dai livelli piu’ bassi della societa”. (ANSA).