(ANSA) – ROMA, 13 GEN – ‘In attesa di conoscerne le motivazioni, la decisione della Corte appare corretta ed equilibrata perche’ ribadisce il principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato. In effetti, il comma 4 apparve subito una forzatura rispetto alla soluzione allora proposta, quasi un’autocertificazione di rinvio semestrale fatta direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri’. Lo afferma Pierluigi Mantini, responsabile Udc per le riforme istituzionali.
‘L’interpretazione dei commi 1 e 3 – prosegue – alla luce del principio di leale collaborazione, va invece nella direzione del riconoscimento del sereno esercizio delle funzioni politiche – spiega l’esponente centrista – senza interferenze dell’autorita’ giudiziaria nel merito, come gia’ sostenuto dalla Corte nella sentenza n. 225 del 2001, ma con un obbligo di coordinamento del calendario degli impegni istituzionali e processuali. Credo che la sentenza della Corte ridisegni una legge diversa da quella su cui e’ stato proposto il referendum abrogativo. Ma anche su questo punto sono necessarie valutazioni piu’ approfondite nell’auspicio che finalmente sia possibile una serena conciliazione tra politica e giustizia, per la quale da tempo siamo impegnanti’. (ANSA).