(ASCA) – Roma, 26 gen – Il 75% delle vittime di violenza religiosa nel mondo e’ cristiano e circa 200 milioni di persone nel mondo sono perseguitate semplicemente per la loro fede. I dati arrivano dal rapporto che il deputato dell’Udc, Luca Volonte’, membro della delegazione italiana impegnata nella sessione dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, presentera’ domani nell’emiciclo di Strasburgo.
Dal dicembre 2007 all’agosto 2008, si legge nel rapporto, circa 300 villaggi cristiani nello stato indiano di Orissa sono stati attaccati causando la distruzione di chiese e case private e la morte di oltre 90 cristiani. Le violenze contro i cristiani hanno coinvolto anche il Pakistan, dove la madre di cinque figli e’ stata condannata a morte per blasfemia e il governatore del Punjab e’ stato assassinato il 4 gennaio 2010 per aver criticato la legge sulla blasfemia. Ma non solo. Violenze si sono registrate anche in Cina, in Vietnam e nelle Filippine, dove il 25 dicembre 2010 e’ stata fatta esplodere una bomba in una chiesa, o in Iran dove piu’ di 100 cristiani sono stati arrestati il mese scorso. E a Gaza, dove i negozi cristiani vengono continuamente bombardati o ancora in Nigeria, dove dozzine di civili sono stati uccisi il giorno di Natale del 2010.
Ma anche in Europa la situazione non e’ florida. Nella vicina Turchia, un prete e’ stato ucciso nella provincia di Trabzon a febbraio del 2006, tre cristiani sono stati uccisi in Malatya nel 2007 e alcuni ufficiali hanno impedito la mattina del 25 dicembre a Carpasia, nella zona turca di Cipo, la celebrazione del Natale nella locale chiesa di san Sinesios Rizokarpaso. Fino ad arrivare all’ultimo, drammatico attentato: l’attacco suicida nella chiesa copta di Alessandria d’Egitto che, il primo gennaio scorso, ha causato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 79.