(DIRE) Roma, 26 gen. – “Diventa sempre piu’ urgente approvare la legge sul governo clinico, tornata in commissione dopo il flop in aula. Tanto piu’ urgente quando si tocca con mano come la discrezionalita’ nella nomina dei primari sembra entrare in contraddizione con i piu’ elementari criteri di rispetto della seontologia e dell’etica medica”. E’ quanto dichiara in una nota Paola Binetti, deputata dell’Udc.
“In Umbria – prosegue- il direttore generale della Asl 4, Vincenzo Panella, ha nominato Tommaso Ciacca primario di anestesia e rianimazione presso l’ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto, senza tener in alcun conto che tre anni fa lo stesso Ciacca era in procinto di staccare la spina a Giovanni Nuvoli, ex agente di commercio di Alghero, malato di sclerosi laterale amiotrofica che aveva chiesto che fossero spente le macchine in grado di tenerlo in vita. Nessun rapporto legava medico e paziente- sottolinea l’esponente dell’Udc- nulla che potesse far pensare ad una alleanza terapeutica costruita nel dialogo e nella condivisione e che si fosse aperta alla ricerca di soluzioni alternative, che non fossero quelle di evidente impronta eutanasica. Solo la volonta’ ideologica di riaffermare freddamente il principio di autodeterminazione del paziente- aggiunge Binetti- come propone l’associazione Luca Coscioni per la liberta’ di ricerca scientifica (Radicali italiani) di cui il Ciacca e’ membro attivo”.
Secondo Binetti “appare evidente a tutti che nominare come primario dell’area di anestesia un professionista che si e’ dichiarato disposto a staccare la spina di pazienti con cui non aveva alcun rapporto, potrebbe costituire una non indifferente condizione di rischio per l’intera area di anestesia e rianimazione dell’Ospedale. Il curriculum del dottor Ciacca- avverte- menziona la sua competenza nella terapia del dolore, ma non cita affatto questo evento drammatico, scongiurato allora dal tempestivo intervento di alcuni membri della commissione Sanita’ del Senato, guidati dall’allora senatrice Monacelli, attualmente consigliere regionale in Umbria per l’Udc”.
“In un momento in cui il Parlamento si appresta a varare una legge, la prima nel suo genere, che tratta di consenso informato e di alleanza terapeutica, oltre che di dichiarazioni anticipate di trattamento, questa nomina appare inopportuna nei modi e nella sostanza. Arbitraria e inaffidabile”,prosegue nella nota Paola Binetti che ritiene “urgente sapere quali siano stati i criteri che hanno portato a questa decisione e a quale valore e tutela della vita umana ci si sia ispirati”.
E conclude: “Le due leggi in studio alla Camera, quella sul governo clinico e quella sull’etica di fine vita, mostrano tutta la loro tragica necessita’ per poter contrastare scelte che non possono in alcun modo essere condivise”.