Roma, 27 GEN (Il Velino/Agicos) – Possono i dipendenti dell’Unire lavorare anche come giudici nelle corse organizzate dall’ente? E ci sono mai stati accertamenti relativi alla nomina di tali giudici in competizioni organizzate? Lo chiede, in un’interrogazione a risposta scritta al ministero delle Politiche agricole, il deputato dell’Udc, Amedeo Ciccanti. “Da molto tempo – scrive Ciccanti – la stampa nazionale piu’ volte ha dato notizie delle molteplici problematiche ed incongruenze inerenti al settore ippico, area trotto; in proposito, va rilevato che, ai sensi dell’articolo 2, lettera i), del relativo statuto, spetta all’U.n.i.r.e. (Unione nazionale per l’incremento delle razze equine), ente sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in virtu’ dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 449 del 1999, provvedere ‘a tutte le incombenze di carattere tecnico e disciplinare connesse alle corse di cavalli purosangue, trottatore e da sella italiano ed alle altre manifestazioni, emanando le normative di riferimento e provvedendo al controllo della regolarita’ di tutte le attivita’ relative alle corse, alla qualificazione, nomina e revoca dei Commissari e degli altri funzionari di riunione, alla sorveglianza sull’azione dei medesimi, provvedendo altresi’ alla regolamentazione, organizzazione e gestione delle strutture disciplinari’; in particolare, secondo le norme di procedura disciplinare definite dallo stesso U.n.i.r.e.
(articolo 4) compete al consiglio di amministrazione dell’U.n.i.r.e. il compito di effettuare le nomine dei commissari di riunione e dei membri delle giurie; numerose sono le lamentele sulla gestione delle nomine dei giudici, principalmente dell’area trotto;da circa due anni risulta all’interrogante che si stiano verificando molte anomalie e difformita’ di giudizio rispetto alle nomine dei giudici; in proposito, va osservato che ciascun giudice di gara sottoscrive, tra l’altro, un atto riguardante l’incompatibilita’ di funzione”. Pertanto Ciccanti chiede di sapere “se i dipendenti dell’ente U.n.i.r.e. possano lavorare anche come giudici e quanti dipendenti effettivamente svolgano tale attivita’; quali accertamenti o verifiche siano state svolte o si intendano svolgere in relazione alla nomina dei giudici, anche al fine di assicurare il rispetto della disciplina in materia di incompatibilita’, se siano state rilevate irregolarita’ e, in particolare, se risulti che durante le corse si sovrappongano, nel lavoro nello stesso ippodromo, operatori della gestione e guidatori di trotto; se sussistano e quali siano le ragioni delle difformita’ di compensi fra funzionari giudici di gara dello stesso grado e livello in relazione alle giornate lavorate”.