(ANSA) – ROMA, 2 FEB – ‘Se Giuseppe Spataro potesse vedere l’ Italia di oggi, non sarebbe molto contento. Oltre alla crisi etica, lo stupirebbe l’assenza di un vero dibattito politico, e certamente si chiederebbe ‘dove e’ finita la politica oggi?”.
Questo un passaggio del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa nella commemorazione, a 32 anni dalla scomparsa, dell’ex ministro e parlamentare democristiano Giuseppe Spataro. Una cerimonia svoltasi nella sala Nassirya di Palazzo Madama e conclusasi in modo irrituale: un sacerdote, Don Emilio Bettini, dell’Ufficio pastorale universitario, ha recitato una preghiera, tutti gli invitati alla commemorazione si sono alzati in piedi, dopo aver fatto il segno della croce. Giuseppe Spataro, definito un ‘protagonista silenzioso nella costruzione dell’identita’ nazionale’, e’ stato ricordato, in particolare, per gli incarichi e il lavoro svolto nei settori della stampa e dell’informazione (e’ stato sottosegretario alla presidente del Consiglio con l’incarico di riassorbire tutte le funzioni del Minculpop fascista; ha riorganizzato il quotidiano ‘Il Popolo’; e’ stato presidente Rai dal 1946 al 1951). Il politico Dc, nato a Vasto, si e’ battuto perche’ il suo Abruzzo fosse incluso nella Cassa del Mezzogiorno.
Oltre al segretario Udc erano presenti, tra gli altri, il capogruppo Gianpiero D’Alia, il vice presidente del Senato Domenico Nania e Anna Paola Sabatini, responsabile nazionale Scuola dell’Udc.