Fecondazione: Bianchi, non bisogna scardinare la legge 40

Roma, 3 feb. (TMNews) – “La legge 40 è stata redatta con lo scopo di andare incontro alle coppie con problemi di sterilità e tutelare il nascituro, la cui sorte troppo spesso viene dimenticata: questi i diritti fondamentali che ci siamo impegnati a difendere”. Così Dorina Bianchi, responsabile dell’Ufficio Sanità dell’Udc e co-relatrice della legge sulla fecondazione medicalmente assistita che, ora, il Tribunale di Milano ha inviato alla Corte costituzionale eccependone l’incostituzionalità.

“Il ‘diritto fondamentale alla piena realizzazione della vita privata familiare’, di cui parla il Tribunale di Milano – prosegue Bianchi in una nota – è una creazione giurisprudenziale e non può essere utilizzato per scardinare una legge che ha tutt`altro fine. D’altra parte, abbiamo sempre ritenuto che, come nel caso della adozioni, dove i diritti fondamentali da difendere sono quelli del bambino, anche nel caso della procreazione medicalmente assistita l’interesse principale dovrebbe essere la tutela del nascituro, senza nessuna eccezione. Quando ci si muove in campi così delicati – conclude Bianchi – si deve tenere conto che una cosa sono i desideri, un’altra sono i diritti”.

 

 

 

 

 

 

 










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