Roma, 04 FEB (Il Velino) – “C’e’ una sorta di accanimento giudiziario che cerca di smontare la Legge 40 pezzo per pezzo. Difenderla sta diventando un modo concreto per tutelare contestualmente vita e famiglia, preservando l’una e l’altra dai ripetuti assalti che nascono da una visione individualistica dell’uomo, che svaluta i diversi tipi di legame, a cominciare da quelli familiari”. Lo dichiara la deputata Udc Paola Binetti in relazione all’ordinanza del Tribunale di Milano che, accogliendo il ricorso di una coppia di Parma, ha eccepito l’incostituzionalita’ della legge 40. “Non c’e’ dubbio, infatti, che questa legge – spiega l’esponente centrista – costituisca, sia pure involontariamente, una vera e propria dichiarazione dei diritti essenziali dell’uomo: il diritto alla vita e il diritto alla famiglia, ambedue da lungo tempo nell’occhio del ciclone di una cultura caratterizzata non solo da un profondo relativismo etico, ma soprattutto dal capovolgimento della prospettiva antropologica. Ammettere la fecondazione eterologa potrebbe essere l’inizio di un processo che la legge italiana non prevede e quindi un modo per raggirare non solo una legge, ma l’intero impianto della nostra Carta costituzionale e del nostro diritto attuale. Per questo ci auguriamo che il ‘No’ della Consulta sia chiaro, netto e consapevole”.
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