(ASCA) – Perugia, 7 feb – ‘Perugia e’ tra le citta’ europee dove si registrano il maggior numero di decessi per droga: 800 tossicodipendenti sono in cura al Sert e tra le mura della citta’ vengono vendute ogni giorno 6 mila dosi per un giro d’affari che sfiora i 40 mln di euro l’anno’. E’ l’allarme lanciato, in una nota, dal capogruppo dell’Udc nel consiglio regionale dell’Umbria, Sandra Monacelli, in riferimento alla 25enne di Citta’ Castello morta alcuni giorni fa.
‘Eppure – osserva Monacelli – c’e’ chi si preoccupa di come in queste ore venga raccontata una realta’ che, falsamente e in modo pregiudizievole, potrebbe infangare il nome della citta’ umbra. Anziche’ preoccuparci dell’immagine con la quale viene rappresentata Perugia – rimarca – sarebbe meglio indignarci per le radici del sottobosco sociale che spezzano vite e distruggono famiglie.
Sarebbe ora – aggiunge – di adottare politiche serie di prevenzione del fenomeno droga iniziando negli istituti scolastici. E’ li’ che molto spesso i giovani vengono a contatto per la prima volta con gli stupefacenti.
L’elaborazione di una strategia di prevenzione – spiega – formalizzata attraverso la definizione di obiettivi nei programmi scolastici, finanziati dalle istituzioni in stretto coordinamento tra loro e di concerto con gli operatori e gli specialisti dei servizi addetti, potrebbe servire ad arginare il fenomeno’. Per Monacelli ‘l’attivita’ di prevenzione, che non puo’ essere breve o discontinua, deve entrare a far parte della cultura scolastica. La coscienza politica ed umana – evidenzia – ci chiede un cambio di passo che ponga al centro dell’attenzione il mondo giovanile’.
‘La Commissione speciale sulle tossicodipendenze, prossima ad essere istituita nel Consiglio regionale dell’Umbria, – scrive Monacelli – rappresentera’ un’importante tappa per affrontare il problema in tutti i suoi aspetti. Mi auguro che il lavoro della Commissione possa integrare e valorizzare le proposte in materia di prevenzione del fenomeno, traducendole in provvedimenti efficaci ed operativi’.