(DIRE) Roma, 8 feb. – “Imprimere un ritmo accelerato alla legge sugli stati vegetativi che da quasi due anni si trascina in Commissione alla Camera”. Lo dichiara Paola Binetti, deputata dell’Udc. “Domani, nove febbraio, e’ stata proclamata la giornata dedicata ai pazienti in stato vegetativo, per ricordare a tutti il valore della vita anche quando la mancanza di coscienza o lo stato di minima coscienza sembrano mettere in dubbio il valore di quella vita- dice la nota- Il 9 febbraio e’ nello stesso tempo anche una giornata che mette in risalto il valore della solidarieta’, come un vero e proprio miracolo che mette in relazione persone, che pur avendo la stessa dignita’ non hanno la stessa autonomia e si sostengono reciprocamente”.
Per l’onorevole “oggi piu’ che mai si sente l’esigenza di una solidarieta’ che coinvolga le reti familiari e le politiche sociali, l’impegno scientifico e l’ethos pubblico, sollecitando il Paese a mettere in primo piano i bisogni reali delle persone piu’ fragili. Senza polemiche e senza barriere ideologiche, mossi solo dall’esplicito desiderio di voler riaffermare il valore della vita, mettendosi dalla parte delle famiglie che soffrono e che lottano, tutti i parlamentari Udc insieme ad un gruppo di colleghi di Fli e di Api si impegnano e promuovono politiche sociali, scientifiche ed economiche volte a garantire ai pazienti in stato vegetativo e alle loro famiglie tutto cio’ che serve loro”.
– Secondo la Binetti “davanti ad una persona in coma, quando sembra incapace di autonomia e reclama un aiuto a tutto tondo, la politica deve superare le sue lacerazioni interne e riscoprire la consapevolezza di essere la forma piu’ alta di carita’, come ebbe a dire Paolo VI”. Importante, quindi, anche “per dare senso e significato a questa giornata” potrebbe essere quello “di imprimere un ritmo accelerato alla legge sugli stati vegetativi che da quasi due anni si trascina in Commissione alla Camera. mentre dovrebbe essere quanto prima approvata per dare una risposta vera ai bisogni concreti dei malati e delle loro famiglie”.
Binetti sottolinea che questa “e’ una legge che insieme a quella sulla rete delle cure palliative, gia’ approvata, e a quella sulle dichiarazioni anticipate, sul consenso informato e sull’alleanza terapeutica (il cosiddetto testamento biologico) , presto in arrivo in Aula, definisce uno stile di cura e di assistenza che rifiuta fermamente ogni possibile forma di abbandono del paziente”.