Intervento dell’On. Mario Tassone sui precari che svolgono servizio presso gli enti previdenziali

Signor Presidente, volevo richiamare la sua attenzione, e possibilmente anche quella del Governo, su una questione molto incresciosa (anche se lo so che lei non ci può far nulla). Qui è in discussione – per quello che sto per dire, signor Presidente – il prestigio, la dignità della Camera e il ruolo dei parlamentari. Ritengo che questa è la questione di fondo, perché il 30 marzo la Commissione XI ha approvato all’unanimità una risoluzione, dopo una serie di incontri fra i gruppi parlamentari, presenti sia all’interno della stessa Commissione sia in Aula, e dopo una serie di confronti anche con il Governo, tendente al mantenimento, quindi alla prosecuzione dell’impiego, di lavoratori con contratti di somministrazione di lavoro operanti presso gli enti previdenziali, in particolare presso l’INPS.
Il Governo – via breve – ha dato la sua disponibilità e ha «ricercato» anche questo atto di indirizzo parlamentare che lo confortasse per un provvedimento d’urgenza. Tengo a far presente che questi lavoratori a contratto, precari che svolgono il servizio presso gli enti previdenziali e in particolar modo presso l’INPS, svolgono un lavoro e una attività preziosissimi. Questo mantenimento in servizio, la prosecuzione del rapporto, non costerebbe nulla all’INPS, e allo Stato, perché l’INPS ha la disponibilità finanziaria. Anzi l’INPS sta cercando la prosecuzione di questo rapporto perché questi ragazzi, perché di ragazzi si tratta, hanno impiegato i loro sforzi e le loro energie verso compiti importanti, ad esempio nel campo del lavoro nero, delle liquidazioni, della mobilità, del recupero quindi di risorse, ambito in cui l’INPS certamente si proietta in termini seri, e soprattutto svolge un’attività alla cui realizzazione tutti quanti dovremmo offrire un aiuto. Sono 1.850 ragazzi, sono rimasti in 1.280, e oltre 500 ragazzi sono venuti meno il 31 dicembre del 2010. Quindi, sono 1.850 ragazzi, e inoltre l’INPS quest’anno perderebbe 1.200 persone. Avremo dunque il collasso dell’INPS.
L’INPS non potrà realizzare i suoi servizi e quindi perderà risorse. Ho fatto riferimento alla mobilità, alle liquidazioni, al lavoro nero, al lavoro sommerso e ad altro, ma credo che ci troviamo di fronte ad una situazione certamente imbarazzante e per alcuni versi preoccupante, considerato che viene messa in discussione la dignità di una Commissione parlamentare, la dignità del Parlamento e, quindi, dei singoli parlamentari.

Detto questo, Presidente, è una questione nostra, ma riguarda anche la Presidenza della Camera. Gli atti indirizzo parlamentare realizzati, posti in essere attraverso questo confronto non possono cadere sotto silenzio, soprattutto quando si riferiscono ad una struttura e ad un servizio ritenuti importanti e fondamentali. Per concludere, è incomprensibile questo silenzio del Governo, dopo la sollecitazione nei confronti dell’INPS – che ha i fondi e che perde 1.300 persone perché vanno in pensione – e considerato che ci sono servizi delicati e importantissimi che procurano risorse alle casse dell’INPS, quindi al Paese, snelliscono i servizi, e danno risposta agli utenti. Voglio capire il motivo di questo silenzio da parte del Governo. Non lo dico perché sono un parlamentare in questo momento dislocato nei banchi dell’opposizione. Questo certamente è un insulto al Parlamento, rappresenta un’insensibilità rispetto al Parlamento, di cui certamente tutti i gruppi parlamentari, al di là delle collocazioni e dislocazioni che essi hanno in quest’Aula, dovrebbero prendere coscienza. Per questo essi dovrebbero reagire, se vogliamo dare senso e significato anche al prosieguo del lavoro del nostro Parlamento, della nostra Aula in termini di serietà, di decoro e di onestà.

 

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