Signor Presidente, intervengo brevemente per dichiarare l’astensione del gruppo dell’Unione di Centro. Certamente abbiamo anche manifestato qualche perplessità – uso questo termine e quindi un eufemismo – su questo provvedimento, che è stato motivo di discussione, ma anche di ulteriore preoccupazione, perché immaginare, pensare, dire, dichiarare o manifestare che si fa un provvedimento a favore delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo dei vigili del fuoco con questi risultati ritengo sia stato più un inganno che altro. Mi auguro che il Governo possa recuperare in futuro, ma ci vuole una forte iniziativa anche del Parlamento. Abbiamo votato anche contro alcuni emendamenti, quelli che erano più eclatanti, perché hanno ulteriormente evidenziato i limiti di questo provvedimento, come ha evidenziato il mio gruppo in Commissione bilancio. Ne ha già parlato il collega Occhiuto, per cui non mi dilungo e non vado oltre le cose che abbiamo più volte espresso in questo particolare momento. Pensate veramente – lo dico al Governo, qui c’è il sottosegretario Cossiga – di sistemare le Forze armate, le Forze di polizia e il Corpo dei vigili del fuoco con pochi soldi? Non è però un problema di soldi, occorre capirne il ruolo, la specificità e la peculiarità. Dobbiamo ridurre ancora le Forze armate per ritrovare la copertura con le risorse disponibili? Ma un discorso serio sulle Forze armate, sul ruolo delle Forze di polizia e sui Vigili del fuoco in questo Paese o in questo Parlamento non si è mai fatto. Lo vogliamo fare questo dibattito, questo confronto? Oppure ci riempiamo la bocca con le nostre missioni all’estero, che sono importanti e vedono ovviamente il sacrificio, la dedizione, la grande consapevolezza e il senso di responsabilità delle nostre Forze armate? Oppure parliamo delle nostre Forze dell’ordine per il contrasto alla criminalità organizzata, di cui conosciamo la disorganizzazione, la mancanza di coordinamento, gli squilibri e le confusioni che esistono soprattutto nelle aree del Mezzogiorno? Allora, noi diciamo «sì» all’astensione dopo aver detto «no» – non è una contraddizione, tanto per dirlo a qualche collega, soprattutto all’onorevole Paglia – perché la nostra astensione è soprattutto un atto di fiducia e di speranza che possiamo nutrire in questo particolare momento. È inconcepibile che un Governo finisca e chiuda la partita soltanto con un obolo, che finisca la partita nei confronti delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo dei vigili del fuoco con un obolo di 25 o 26 euro al mese per tre anni, senza nemmeno considerarlo pensionabile, con l’introduzione degli emendamenti a seguito delle condizioni poste dalla Commissione bilancio. Perciò, l’astensione è soprattutto un atto di fiducia nei confronti dei destinatari, una riconoscenza per quello che fanno i destinatari, le Forze armate, le Forze di polizia e il Corpo dei vigili del fuoco. È un’astensione che suona come distanza nei confronti di un Governo che ha ceduto queste cose perché sospinto, ma ha saccheggiato il fondo della giustizia, le missioni all’estero e soprattutto le modalità di riqualificazione dell’organico e di progressione di carriera.
Vorrei capire. Se questi sono il senso e il significato di un impegno, siamo lontani e siamo distanti. Una nostra astensione va soprattutto a difendere i principi e i valori di cui sono portatori i destinatari del provvedimento in esame, ma certamente non è un atto di fiducia e, soprattutto, di adesione alla politica del Governo. Forse sarebbe stato meglio, caro amico, onorevole, Cossiga, che non si facesse niente. Ognuno sarebbe andato avanti così, ma prendere in giro le istituzioni credo sia di una gravità eccezionale. Tutta questa negatività la ritroveremo in futuro, non con questo Governo, ma in futuro, tutti quanti, perché le negatività le pagano tutti, le pagano le istituzioni ed il Parlamento che in questo momento si trova ad affrontare e ad esaminare, e quindi a votare, come stiamo facendo, il provvedimento in oggetto.
Dichiarazione di voto dell’On. Tassone sul provvedimento sulle forze armate.pdf