D’Onofrio: Elezioni amministrative e politica nazionale

Una riflessione complessiva sull’ampio turno amministrativo che si è realizzato in questi giorni in molte parti d’Italia può essere utilmente svolta anche prima della puntuale conoscenza dei dati concernenti le singole realtà comunali e provinciali chiamate al voto. L’intreccio tra le vicende amministrative locali e la politica nazionale ha infatti riguardato e riguarda molteplici profili sui quali è opportuno soffermarsi, proprio prima della puntuale conoscenza dei risultati. Una questione di fondo si è posta anche questa volta, ma purtroppo essa è stata in qualche modo occultata dalle vicende politiche nazionali. Occorre peraltro aver presente anche in questa ultima vicenda che altro è stato ed è il rilievo delle vicende amministrative quale esso è apparso sui mezzi di informazione nazionali (stampa, radio e televisioni in particolare), altro è stato il rilievo che le specifiche vicende locali hanno avuto per i mezzi di informazione locali appunto. Ed è altrettanto opportuno aver presente che anche questa volta un ruolo particolare è stato svolto dai mezzi elettronici di comunicazione, che risulteranno sempre più rilevanti anche in futuro, come aveva già dimostrato l’elezione di Barack Obama, e come stanno ora dimostrando le vicende del Nord Africa e del Vicino Oriente. Mai come in queste ultime settimane, infatti, l’intreccio tra vicende locali e politica nazionale è stato vissuto anche all’insegna dei rapporti non meno complessi che esistono proprio tra comunicazione e politica. Occorre pertanto aver presente che la rilevanza che è stata data alle singole vicende amministrative locali ha costituito e costituisce una linea politica di fondo della stessa identità delle diverse forze politiche.

Dare l’assoluta precedenza alle persone e ai programmi locali significava appunto voler contemperare il significato strettamente amministrativo locale con il rilievo politico nazionale che soprattutto le vicende concernenti i maggiori centri urbani hanno avuto oggi ed avranno anche in futuro. In sostanza si tratta di eleggere amministratori comunali e provinciali. Si tratta pertanto di concorrere a scegliere persone e programmi destinati comunque a svolgere una attività amministrativa locale, che risulta di particolare rilievo proprio per gli elettori di ciascuna realtà locale medesima. Ciò non significa – ovviamente – ignorare che le diverse realtà locali abbiano un diverso rilievo nazionale o per le dimensioni – piccole, medie o grandi – di ciascuna realtà o per i problemi – localistici o nazionali – che esse pongono in evidenza.

Una cultura politica che parta dunque dalle amministrazioni locali, come è stata l’idealità di fondo di Luigi Sturzo, e che trova oggi consacrazione persino formale nell’articolo 118 della Costituzione vigente, si caratterizza pertanto proprio per l’affermazione della specificità delle amministrazioni comunali e provinciali, pur senza negare in alcun modo il rilievo politico nazionale che esse possono avere. Si tratta dunque di riuscire a proiettare nei tempi politicamente ragionevoli le dinamiche nazionali delle diverse formazioni politiche che hanno dato vita alle elezioni locali: esistenza o meno dei simboli di partito; alleanze basate su programmi realizzabili o meno in sede locale; connessione più o meno stretta tra amministrazione locale da un lato e regionale e nazionale dall’altro; crescente rilievo anche locale delle iniziative europee. Sono questi i molti punti di intreccio tra elezioni amministrative locali e politica nazionale, proprio perché il rapporto tra locale, nazionale ed europeo è parte essenziale della stessa identità di ciascuna forza politica: locale o localistica; nazionale o centralistica; europea chiusa o aperta che essa sia alla dimensione nuova della globalizzazione. Nel valutare pertanto i risultati amministrativi locali occorrerà dunque aver soprattutto presente che essi concorrono a costruire il governo di una amministrazione comunale o provinciale. Nel prefigurare gli esiti nazionali delle elezioni amministrative medesime occorre pertanto aver riguardo innanzitutto ai tempi, che possono non essere identici per le diverse forze politiche, così come non identici possono essere per le medesime forze politiche la rilevanza delle rispettive proposte di governo nazionale e della conseguente ispirazione europea, così come delle potenzialità che ciascuna realtà locale esprime in riferimento proprio al processo di globalizzazione in atto. Occorre pertanto essere in grado di dare risposte molteplici a queste domande. Si rileva infatti anche in tal modo l’angustia della costrizione delle realtà locali medesime in questa sorta di “bipolarismo del duello” che non riesce mai a vedere questa grande varietà, che costituisce parte essenziale di una cultura di governo democratica.

Di Francesco D’Onofrio, tratto da Liberal del 17 maggio 2011.

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