Padova, 24 mag. (Adnkronos) – ‘Ci piacerebbe dire a Zaia una cosa molto semplice: ‘Governatore, rispettiamo la Sua posizione ma Lei e’ il presidente di tutti i veneti, non solo del suo elettorato leghista che vuole cacciare i profughi'”. Con queste parole Antonio De Poli, deputato e segretario regionale Udc in Veneto, interviene all’indomani della nomina del prefetto Lamorgese a commissario del Governo per l’emergenza profughi.
“Inoltre, come diciamo da tempo, – prosegue De Poli – la Lega e’ sempre piu’ schizofrenica: il Carroccio di Roma e quello della Laguna suonano, da tempo, due musiche decisamente diverse. Sono due canzoni stonate: qui, in Veneto, il Carroccio, tranne qualche eccezione come la Zaccariotto, dice ‘no’ ai profughi. A Roma il ministro Maroni ha avviato una cabina di regia e ha tirato le orecchie alle Regioni. Noi dell’Udc non siamo d’accordo con chi dice: ‘Porte aperte a tutti’ ma l’accoglienza, di cui in tanti dopo la visita del Papa nel Nord Est hanno parlato riempiendosi la bocca, e’ doverosa e puo’ essere gestita senza far male ai cittadini. Accoglienza si’, gestita in modo oculato e costruttivo all’interno delle comunita’ locali’.
‘Alla gente va spiegato che i profughi fuggono dalle zone di guerra e non fare come il campione del qualunquismo Gobbo, segretario regionale della Lega che e’ bravo a dire solo fandonie e a lanciarsi in pericolose chiacchiere da bar- sottolinea De Poli – A Zaia che parla di una sola ‘anima nel Veneto’, ricordiamo che il Veneto non e’ solo Lega Nord e che, comunque, anche nella Lega c’e’ chi, seppure in minoranza, ha una posizione diversa dalla linea ufficiale: basti pensare al presidente della Provincia Zaccariotto che non si perde in slogan e proclami razzisti ma guarda al ‘da farsi’.
Questo e’ quello che vorremmo facesse Zaia e, invece, il Governatore del Veneto scappa. La gente si deve ricordare di questa assenza”.