Roma, 5 giu. – (Adnkronos) – L’Udc per ora resta in attesa dell’evoluzione del quadro politico, disponibile ma non obbligata a stringere alleanze, pronta a lavorare alla riaggregazione dell’area moderata se si arrivera’ all’archiviazione del berlusconismo. Lo dice all’Adnkronos il presidente del partito Rocco Buttiglione, dopo le aperture ai centristi venute ieri da Claudio Scajola e le prospettive disegnate invece oggi dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
“L’Udc e’ pronta ad andare alle elezioni da sola -afferma Buttiglione- o con chi vuole allearsi con noi, visto che con questa legge elettorale al Senato saremo determinanti e quindi in grado di condizionare la nascita di qualunque governo. Quindi non siamo obbligati ad allearci con qualcuno, ma questo non significa non essere disponibili ad entrare in una coalizione che sia buona per il futuro del Paese”. <p>
“Da questo punto di vista non posso nascondere le diffidenze per la sinisra estrema, mentre saremmo disponibili ad un’alleanza riformista. Nessuna personalizzazione, naturalmente, ma francamente risulterebbe difficile trovare un accordo con Di Pietro e Vendola su un programma che preveda le privatizzazioni, uno stretto controllo della spesa pubblica, una riforma della giustizia che naturalmente non puo’ punire la magistratura ma deve evitare la sua politicizzazione”.
Sull’altro fronte, prosegue Buttiglione “la proposta avanzata da Scajola mi pare identifichi bene il punto decisivo della questione, vale a dire l’esigenza di chiudere la fase berlusconiana della politica italiana e di riaggregare l’area moderata, in forma di partito o di federazione, aprendo ai ceti medi, agli artigiani, ai commercianti, ai coltivatori diretti, ai cooperatori, ad una nuova leva proveniente dal mondo cattolico, immettendo energia nuova”.
In questo senso la nomina di Angelino Alfano alla segreteria del Pdl puo’ rappresentare un passo in avanti? “E’ presto per dirlo -risponde il presidente dell’Udc- ho stima di Alfano, ma naturalmente bisogna vedere su che tipo di progetto vuole lavorare e quanta liberta’ avra’ per farlo”.
Insomma per ora i centristi restano alla finestra: “non siamo obbligati a fare scelte premature, vedremo l’evoluzione del quadro politico -conclude Buttiglione- Se Berlusconi rilancia sulla via dell’estremismo, allora e’ plausibile la prospettiva di una grande alleanza riformista; se invece si supera il berlusconismo, si apre una nuova fase per la riaggregazione dei moderati, d’altra parte non siamo noi che abbiamo rotto l’unita’ dei moderati”.