Qualche giorno fa, intervistato da “La Stampa”, Romano Prodi ha letteralmente invitato i giovani a prendere a calci i vecchi. Come valuta questo monito?
E’ evidente che si tratta di una provocazione. Tuttavia, al di là della frase in sé, è chiaro che questo momento di grandi trasformazioni politiche deve essere anche occasione per compiere quel ricambio generazionale tanto atteso. Quindi interpreto la provocazione come un modo colorito per dire alle nuove generazioni:”Prendetevi il vostro spazio e fatelo con decisione”. In questo senso non posso che essere d’accordo.
Le ultime elezioni hanno premiato le liste civiche (autentiche) ed il Movimento 5 Stelle che, in una regione, ha addirittura raggiunto il 10%. Parimenti, altri partiti storici sembrano patire difficoltà sempre maggiori e, in molti casi, risultano incapaci di arrivare anche all’1%.
C’è da fare una distinzione tra quello che rappresenta il M5S e le tante liste civiche che nascono durante le elezioni amministrative. Nel caso dei grillini, penso che tutto nasca dalla volontà di intercettare la protesta ed il malcontento ma, la protesta senza proposte, è fine a se stessa. Nel caso delle civiche che la gente a volte premia perché coglie una maggiore vicinanza ai propri problemi hanno un grosso limite: troppo spesso durano il tempo di una campana elettorale. In ultimo c’è da riscontrare una colpa oggettiva dei partiti: non sempre sanno parlare al cuore dei cittadini; soprattutto quando scelgono candidati non collegati ai territori e si dimostrano impermeabili e sordi alle istanze che provengono al di fuori dei “palazzi”.
Politica ed internet. Politici ed internet. Abbiamo visto quanto il web sappia essere utile e prezioso per chi sa usarlo e spietato-controproducente nei confronti di chi invece non ne comprende la complessità e, soprattutto, lo spirito libertario e talvolta anarchico. Lei come vive la rete ed i social network?
Web e nuove tecnologie sono opportunità straordinarie sotto il profilo della comunicazione e del contatto con l’elettorato. Proprio per questo, sto per lanciare il mio blog e curo la mia pagina fb personalmente; anche per evitare imbarazzanti episodi come quello capitato all’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, messa in difficoltà dalla trovata geniale, lanciata da un utente su Twitter, della fantomatica moschea che si sarebbe dovuta costruire nell’inesistente quartiere di Sucate. Penso che occorra avere una grande dimestichezza con il web 2.0 e, al contempo, farne uso con una buona dose di prudenza.
Ultimamente sta tornando in voga il parallelismo tra prima e seconda repubblica. Quale secondo lei ha fatto (o quale ha fatto meno peggio)?
La seconda repubblica è rimasta incompiuta perché non è riuscita a trovare lo slancio ed il coraggio per approdare a nuovi sistemi di autoregolamentazione. Bisogna riconoscere, invece, cha la prima repubblica mostrava quanto ai suoi attori principali una qualità di cui oggi non v’è più traccia.
L’Udc può essere considerato il partito del rinnovamento?
Non siamo ancora l’emblema nel nuovo (specie nella mia regione), ma il lavoro che stiamo svolgendo va in questa direzione.
Cosa prevede per il prossimo decennio politico di questo Paese?
Fortunatamente resterà poco o nulla delle vecchie liturgie di partito.
Ma è vero che questo non è un Paese per giovani?
Al momento dovrei rispondere di sì: che è assolutamente vero. Tuttavia ho la netta sensazione che la mia generazione si stia lentamente riappropriando di un ruolo centrale e sono certo del fatto che determinerà nei prossimi anni un profondo cambiamento della politica e della società.
Un consiglio che si sente di dare ai ragazzi ed alle ragazze che abitano nel Bel Paese?
Di partecipare. Di non pensare che tutto ciò che è pubblico non li riguardi. I giovani devono capire che in ballo c’è il loro futuro e che non c’è causa migliore per cui battersi.
Dopo la batosta delle amministrative e le scissioni sempre più grandi nel partito, si può dire che il berlusconismo sia sul serio finito?
Sono abituato a non sottovalutare la capacità di Silvio Berlusconi di riprendersi dalle sconfitte. Però credo che oramai la sua parabola politica sia in netta discesa. A mio avviso dovrebbe farsi da parte per il bene del paese che dice di amare. Solo così potrebbe favorire l’inizio di una nuova fase per l’Italia.
Per concludere in bellezza: se le dico Referendum del 12 e 13 giugno?
Rispondo che andrò certamente a votare. Sono favorevole all’abolizione del legittimo impedimento, personalmente contrario al nucleare e, dopo essermi ampiamente documentato, ho deciso di votare con due no ai quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua. Consiglio a tutti i cittadini di fare lo stesso onde evitare facili strumentalizzazioni politiche.
di Germano Milite